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Cosa accadrebbe se la temperatura aumentasse di 2 gradi? A rischio la vita di un miliardo di persone

Uno studio presentato alla Cop26 dagli scienziati dello UK Met Office dimostra che, con un aumento di 2°C della temperatura globale, la combinazione di caldo e umidità metterebbe a rischio la vita di un miliardo di persone, 15 volte tanto rispetto a quelle esposte oggi alle ondate di calore. Alcune aree del pianeta, inoltre, diventerebbero invivibili per l’uomo.
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Martina Alfieri 9 Novembre 2021

L’obiettivo, per cui si discute e si lavora anche in questi giorni alla Cop26 di Glasgow, è ancora quello di mantenere l’aumento delle temperature globali entro il limite di 1.5°C. Purtroppo, però, sono in diversi a credere che sia già un traguardo difficile da raggiungere, e che la situazione potrebbe rivelarsi ben più grave. L’agenzia meteorologica pubblica britannica – Met Office – ha descritto, attraverso un nuovo studio, uno degli scenari peggiori: se le temperature aumentassero di 2 gradi, un miliardo di persone si ritroverebbe costretto a vivere, o sopravvivere, in condizioni di caldo estremo poco tollerabili dall'uomo. Al momento, ad essere esposte a eventi climatici estremi sono circa 68milioni di persone.

Questa nuova analisi combinata mostra l’urgenza di limitare il riscaldamento globale a ben meno di 2°C”, afferma Richard Betts del Met Office e dell’Università di Exeter. “Più alto è il livello di riscaldamento, più gravi e diffusi sono i rischi per la vita delle persone, ma è ancora possibile evitare questi rischi maggiori se agiamo ora”.

Gli effetti del cambiamento climatico più nocivi e impattanti per l’uomo sarebbero dovuti al mix di caldo e umidità. Le ondate di caldo estremo metterebbero in crisi il sistema di termoregolazione del corpo umano, e ad essere esposti ai rischi maggiori sarebbero anziani, bambini, e persone che trascorrono molte ore all’aperto. L’indicatore utilizzato dal nuovo studio per calcolare il numero di persone potenzialmente colpite dall’aumento del surriscaldamento globale è quello della temperatura di bulbo umido, un parametro che combina il calore e l'umidità. Già 32° di temperatura di bulbo umido, fissati come limite dallo studio del Met Office, sono rischiosi per l’uomo. A 35 gradi centigradi, invece, la sudorazione perde la sua normale efficacia per la termoregolazione e anche un uomo in salute potrebbe morire se esposto per sei ore a questa temperatura.

Come già accade, a pagare il prezzo più alto per l’aggravarsi della crisi climatica sarebbero le popolazioni delle zone tropicali e subtropicali, colpite da periodi di gravi siccità e da più frequenti alluvioni. In questo scenario, secondo il Met Office, alcune zone del Brasile, dell’India e dell’Etiopia arriverebbero ad essere invivibili per l’uomo.