
Il dibattito sulla leva obbligatoria è tornato d’attualità in Italia, spinto da crisi internazionali e proposte politiche. Pur sospesa dal 2005, la legge non è stata abolita, e in caso di guerra lo Stato potrebbe richiamare al servizio vari soggetti. Vediamo chi e come.
Chi verrebbe richiamato?1. Personale professionista
I militari di carriera in servizio, che restano immediatamente disponibili.
2. Personale volontario cessato da meno di 5 anni
Chi ha prestato servizio volontario e ha lasciato le forze armate da non oltre cinque anni.
3. Civili maschi tra 18 e 45 anni
In ultima istanza, si attingerebbe alle liste di leva per uomini idonei dai 18 ai 45 anni, previa visita di idoneità.
4. Esclusioni
Sono esenti: donne (fino a modifica normativa), soggetti con gravi patologie, dipendenze o situazioni familiari delicate (genitori unici, disabili a carico). Non verrebbero richiamati: personale di polizie civili, vigili del fuoco, polizia locale.
Iter e modalità operative
Dichiarazione dello stato di guerra
Necessita un decreto del Presidente della Repubblica, approvato dal Consiglio dei Ministri.
Mobilitazione progressiva
Si utilizzano prima i militari in servizio, poi i volontari dimessi da massimo 5 anni, e solo infine i civili.
Valutazione medica e selezione
Ogni richiamato deve superare un accertamento sanitario e psicologico. Chi non è idoneo viene escluso.
Durata e destinazione
La ferma obbligatoria segue durate e regole stabilite dal codice militare, con possibilità di impieghi difensivi o di sostegno interno.
Età e limiti di richiamo
Civili: tra 18 e 45 anni.
Volontari cessati: fino a 5 anni dopo il congedo.
Potrebbero cambiare se nuove leggi reintroducessero la leva per tutti fino ai 26 anni.
Cosa dice la legge
La legge sulla leva non è stata abrogata, ma solo sospesa. È ancora previsto il reato di renitenza alla leva: sottrarsi alla chiamata, senza valide ragioni di salute, comporta la reclusione da 6 mesi a 2 anni.