
Nelle profondità delle acque marine vivono centinaia di migliaia di specie marine: alcune misteriose e innocue altre affascinanti ma pericolose. Una di queste è sicuramente il pesce prete.
Nonostante l’apparente sicurezza che potrebbe conferirgli il nome, la lucerna (o Uranoscopus scaber) in realtà è uno dei pesci più temuti dai bagnanti e dai pescatori per via delle sue caratteristiche uniche e, sopratutto, del potente veleno che è capace di diffondere se attaccato.
Abita principalmente le acque dell’Oceano Atlantico orientale e del Mar Mediterraneo, ha delle dimensioni abbastanza piccole dato che al massimo raggiunge i 40 centimetri e la sua superficie esterna si contraddistingue per la presenza di una serie di spine velenose.
Rigide e affilate, non sono solo perfette per difendere dagli attacchi di altri pesci ma essendo collegate a ghiandole velenifere sono appunto in grado di rilasciare una tossina potente una volta trafitta la pelle di un altro pesce o, appunto, dell’uomo.
La tossina che viene rilasciata è un mix di proteine, tra cui la dracotossina, che provoca una forte sensazione di dolore, gonfiore e necrosi dei tessuti circostanti.
Incontrare un pesce prete non è poi così raro. Grazie ai suoi colori mimetici, questo animale marino è in grado di confondersi con il fondale marino e di nascondersi sotto un sottile strato di terra, anche in aree a ridosso della riva.
Può capitare quindi che un bagnante possa calpestarlo accidentalmente: se succede, non sarebbe un incontro piacevole.
Le spine dei pesce prete infatti sono capaci di penetrare la cute e iniettare il veleno, causando dolore e innescando reazioni di arrossamento e gonfiore immediati, accompagnandole con sintomi come nausea, vomito, febbre e vertigini.
Per evitare questo incontro spiacevole con il pesce prete è bene adottare qualche comportamento precauzionale e fare attenzione a diversi segnali che potrebbero aiutarci a scoprire per tempo la sua presenza sul fondale.
È importante ricordarsi, per esempio, che il pesce prete predilige i fondali sabbiosi, dove può mimetizzarsi con molta più facilità per cacciare e anche per proteggersi dai predatori, e che è un grande amante delle acque costiere, quindi poco profonde e più vicine alla costa.
In ogni caso, fai attenzione anche a eventuali segnali e avvisi locali disposti lungo la spiaggia: spesso la presenza di questa pericolosa specie marina è prontamente segnalata.
Cautelativamente, puoi entrare in acqua indossando delle calzature protettive come le scarpette per camminare sugli scogli o i sandali da mare o qualsiasi altro tipo di scarpa per l’acqua.
Una volta immerso, fai attenzione a muoverti con cautela lungo il fondale ed evita di raschiare il fondo quando cammini: meglio muoversi sollevando i piedi.
Il pesce prete non è l’unico animale marino in grado di pungere l’uomo: ci sono molti altri pesci dotati di meccanismi di difesa, tra cui spine velenose e pungiglioni, che possono rappresentare un pericolo per i bagnanti. Per esempio: