Si nasconde nella sabbia: attenzione a non calpestare il pesce prete

Il pesce prete è un animale marino pericoloso per l’uomo per via delle spine che presenta sul dorso: una volta che trafiggono la pelle vi iniettano un veleno fatto da un mix di proteine come la dracotossina che provoca dolore, gonfiore e necrosi dei tessuti circostanti.
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Kevin Ben Alì Zinati 29 Giugno 2024

Nelle profondità delle acque marine vivono centinaia di migliaia di specie marine: alcune misteriose e innocue altre affascinanti ma pericolose. Una di queste è sicuramente il pesce prete.

Nonostante l’apparente sicurezza che potrebbe conferirgli il nome, la lucerna (o Uranoscopus scaber) in realtà è uno dei pesci più temuti dai bagnanti e dai pescatori per via delle sue caratteristiche uniche e, sopratutto, del potente veleno che è capace di diffondere se attaccato.

Abita principalmente le acque dell’Oceano Atlantico orientale e del Mar Mediterraneo, ha delle dimensioni abbastanza piccole dato che al massimo raggiunge i 40 centimetri e la sua superficie esterna si contraddistingue per la presenza di una serie di spine velenose.

Rigide e affilate, non sono solo perfette per difendere dagli attacchi di altri pesci ma essendo collegate a ghiandole velenifere sono appunto in grado di rilasciare una tossina potente una volta trafitta la pelle di un altro pesce o, appunto, dell’uomo.

La tossina che viene rilasciata è un mix di proteine, tra cui la dracotossina, che provoca una forte sensazione di dolore, gonfiore e necrosi dei tessuti circostanti.

Cosa ci succede una volta che lo abbiamo calpestato

Incontrare un pesce prete non è poi così raro. Grazie ai suoi colori mimetici, questo animale marino è in grado di confondersi con il fondale marino e di nascondersi sotto un sottile strato di terra, anche in aree a ridosso della riva.

Può capitare quindi che un bagnante possa calpestarlo accidentalmente: se succede, non sarebbe un incontro piacevole.

Le spine dei pesce prete infatti sono capaci di penetrare la cute e iniettare il veleno, causando dolore e innescando reazioni di arrossamento e gonfiore immediati, accompagnandole con sintomi come nausea, vomito, febbre e vertigini.

A cosa bisogna fare attenzione per evitare di incontrarlo

Per evitare questo incontro spiacevole con il pesce prete è bene adottare qualche comportamento precauzionale e fare attenzione a diversi segnali che potrebbero aiutarci a scoprire per tempo la sua presenza sul fondale.

È importante ricordarsi, per esempio, che il pesce prete predilige i fondali sabbiosi, dove può mimetizzarsi con molta più facilità per cacciare e anche per proteggersi dai predatori, e che è un grande amante delle acque costiere, quindi poco profonde e più vicine alla costa.

In ogni caso, fai attenzione anche a eventuali segnali e avvisi locali disposti lungo la spiaggia: spesso la presenza di questa pericolosa specie marina è prontamente segnalata.

Cautelativamente, puoi entrare in acqua indossando delle calzature protettive come le scarpette per camminare sugli scogli o i sandali da mare o qualsiasi altro tipo di scarpa per l’acqua.

Una volta immerso, fai attenzione a muoverti con cautela lungo il fondale ed evita di raschiare il fondo quando cammini: meglio muoversi sollevando i piedi.

Quali sono i pesci che pungono?

Il pesce prete non è l’unico animale marino in grado di pungere l’uomo: ci sono molti altri pesci dotati di meccanismi di difesa, tra cui spine velenose e pungiglioni, che possono rappresentare un pericolo per i bagnanti. Per esempio:

  • Pesce scorpione (Scorpaenidae), dotato di pinne dorsali ricoperte di spine velenose.
  • Pesce Pietra, considerato uno dei pesci più velenosi del mondo,
  • Razza (Dasyatidae), che possiede un pungiglione sulla coda la cui puntura può anche essere mortale.
  • Pesce Gatto (Siluriformes), può portare a infezioni se non trattato adeguatamente.
  • Pesce Palla (Tetraodontidae), forse non lo sapevi ma anche lui può pungere l’uomo con delle spine che sono in grado di rilasciare tossine potenti e anche mortali.
  • Pesce Leone (Pterois), la cui puntura causa dolore acuto, gonfiore e, in rari casi, difficoltà respiratorie.
  • Murena (Muraenidae), è dotata di pericolose tossine nelle mucose della loro pelle e nei loro denti.