
In effetti, il significato che gli si attribuisce è profondo e importante. Per questo l'abito da sposa, spesso, finisce appeso nell'armadio, incellophanato, senza nemmeno pensarci due volte. Considerare di darlo via, di riciclarlo o di staccarsene è per molte persone doloroso, ed è assolutamente comprensibile.
D'altro canto, decidere di farne altro non significa non ritenere l'abito da sposa importante o, addirittura, sminuire il proprio matrimonio. Altre persone, infatti, non considerano questo indumento come intoccabile: lo amano, lo riguardano per riportare a galla tanti ricordi piacevoli, ma non sentono l'esigenza di conservarlo.
E c'è un altro aspetto da considerare: negli ultimi anni la coscienza ecologica che s'è risvegliata ha sollevato molte questioni relative allo spreco, e per questo numerose spose si pongono più domande rispetto a prima. Se negli anni passati, insomma, era normale e automatico decidere di conservare l'abito da sposa, negli anni Venti del Duemila è altrettanto normale chiedersi se non sia eticamente più sostenibile riciclarlo. Anche alla luce di ciò che hanno sempre fatto gli sposi uomini, ossia riutilizzare il loro abito per occasioni formali, senza tanti pensieri.
I modi per farlo sono diversi. Se quindi te la senti e ti stai chiedendo che fartene, ecco qualche idea per riciclare l'abito da sposa per rimetterlo in circolo. Senza rinunciare al romanticismo.
La prima idea – forse quella meno dolorosa, più semplice e meno impattante! – è quella di prestare l'abito da sposa. Metti in circolo la voce: magari qualche futura sposa ha bisogno di un abito per non spendere troppo, senza però rivolgersi a negozi che lo noleggiano o senza rinunciare alla qualità. Dopo il suo giorno più bello potrà restituirtelo e tu portai conservarlo come meglio credi.
In Italia sono diverse le realtà che ritirano gli abiti da sposa per regalarli a persone che ne hanno bisogno o per rivenderli a prezzi accessibili (sempre per beneficenza). Tra queste, l'associazione più conosciuta è quella delle suore del monastero di Santa Rita da Cascia, in provincia di Perugia, che da anni offrono abiti da sposa gratis praticando inclusione e accessibilità. Le abili mani delle monache aggiustano anche questi vestiti su misura.
Probabilmente, comunque, anche altre associazioni vicino a te accettano abiti da sposa: contattale per capire come fare.
Se l'abito da sposa che hai scelto era particolarmente semplice e basic, puoi prendere spunto dagli sposi uomini e riutilizzarlo. Innanzitutto, abbinandogli accessori colorati e usandolo proprio come un semplice abito bianco in estate, oppure spezzandolo (chiedi a una sarta!) per usare la gonna, i pantaloni o il top in occasioni diverse.
Alcuni tessuti naturali, poi, possono anche essere tinti. Anche in questo caso, rivolgiti a un professionista o a una tintoria, in modo da assicurati un risultato impeccabile.
Se ami le feste in maschera, Halloween o Carnevale, e se volessi trovare un'occasione per indossare di nuovo l'abito, cerca un travestimento per poterlo riutilizzare. Se il tuo abito era corto e vaporoso, per esempio, potresti impersonare Sabrina Spellman delle Chilling Adventures su Netflix, oppure una classica sposa cadavere, o ancora Wilhelmina Slater di Ugly Betty se indossavi un tailleur bianco… Di idee ne troverai a bizzeffe.