
Potrebbe essersi semplicemente persa, ma con più probabilità la femmina di orso polare avvistata a Noril’sk, una città industriale nel nord della Siberia, sta vagando in cerca di cibo perché è sempre più affamata. È stata infatti avvistata mentre si aggirava tra le discariche e i cassonetti della città russa, a circa 1500 chilometri di distanza dal suo habitat naturale affacciato sul Mare di Kara, la porzione meridionale del Mar Glaciale Artico.
Un esperto di fauna selvatica che sta seguendo il suo caso. Oleg Krashevsky, ha dichiarato che il plantigrado potrebbe essersi perso percorrendo la penisola di Taymyr, ma sembra più probabile che l’esemplare di orso bianco si sia spinto a sud lungo la penisola per gli effetti dei cambiamenti climatici.
Il suo habitat naturale è infatti pesantemente colpito dagli effetti del riscaldamento globale; lo scioglimento incontrollato dei ghiacci rende molto più difficile la caccia, l'allevamento dei piccoli e l'incontro con altri orsi.
La femmina di orso polare è stata immortalata in diversi video e fotografie, che ne restituiscono un aspetto molto preoccupante. L’orsa è malnutrita, deperita e molto debole. Probabilmente è malata. Costantemente monitorata dai servizi di sicurezza e dai veterinari locali per controllare lo stato della sua salute, ma anche per evitare rischiosi contatti con gli abitanti della cittadina russa.
Le precarie condizioni di salute dell'animale non hanno reso ancora possibile una decisione in merito alla sua sorte. Di prassi gli orsi polari che entrano nei centri urbani vengono addormentati e trasferiti nel proprio habitat naturale a bordo di speciali gabbie. Tuttavia la femmina di orso polare, che ha raggiunto Noril’sk, non sembrerebbe in grado di sopravvivere al ritorno in natura. Potrebbe essere trasferita in un centro di recupero per la fauna selvatica, come lo zoo Royev Ruchei di Krasnoyarsk, per rimetterla in buone condizioni di salute, prima di un'eventuale liberazione.
Fonte | The Siberian Times