Siccità, cicloni, alluvioni: così la crisi climatica colpisce il Corno d’Africa

Sull’orlo della catastrofe. È la situazione in cui si trova il Corno d’Africa, l’area orientale del continente colpita da mesi e mesi di siccità, di cui non si vede la fine. Alcune stime parlano di 13 milioni di persone che potrebbero soffrire la fame da qui a breve.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Michele Mastandrea 18 Febbraio 2022

Gli effetti pratici del cambiamento climatico sembrano a volte molto distanti da noi. Ma quanto sta avvenendo in alcune aree del mondo ti segnala l'urgenza globale di cambiare velocemente rotta. Ti invito a guardare a cosa sta accadendo nella regione del Corno d'Africa. L'economia della zona, incentrata sull’agricoltura e sull’allevamento del bestiame, da diverso tempo è messa a dura prova dalla siccità. In Stati come Kenya, Somalia, Sud Sudan, Tanzania, Etiopia non piove da tre stagioni consecutive. Si tratta del peggior dato registrato negli ultimi 40 anni, e le conseguenze sono tragiche. Sarebbero morti fino a 1.5 milioni di animali, secondo alcune stime, e la situazione si aggrava ogni giorno di più. Sono circa 13 milioni le persone che potrebbero soffrire la fame da qui a poche settimane.

Devi sapere che l’Africa – in particolare quella orientale – è la regione che insieme al sud-est asiatico sta sperimentando più di tutte le altre le conseguenze del climate change. Ti basti pensare alle conseguenze della tempesta tropicale Ana, che ha travolto poche settimane fa Mozambico, Malawi e Madagascar provocando decine di vittime, migliaia di sfollati e la devastazione delle infrastrutture dei territori interessati. Oppure alle terribili alluvioni che lo scorso dicembre hanno portato a quasi un milione di sfollati nel Sud Sudan, persone che spesso vivono in condizioni igienico-sanitarie inaccettabili e dove il rischio di ondate epidemiche (non solo di Covid-19) è altissimo. Della siccità nel Corno d'Africa abbiamo già parlato. E pochi giorni fa il Madagascar è stato colpito da un altro ciclone, il Batsirai.

Insomma, eventi climatici estremi si susseguono nel continente africano. E dove non c’è l’impatto immediato di un’alluvione, è proprio il prolungato effetto della siccità a colpire duro. Nel Corno d’Africa la produzione di cereali è crollata drasticamente, con serie conseguenze sui coltivatori. La mancanza di cibo fa schizzare alle stelle il prezzo dei prodotti alimentari, mettendo a serio rischio la possibilità di nutrirsi per milioni di persone. Il direttore della divisione “Emergency and Resilience” della Fao, Rein Paulsen, ha affermato la necessità di un’azione immediata per affrontare il problema.

Stati del Corno d’Africa come Kenya, Somalia e Etiopia si trovano infatti in grande difficoltà. In particolare quest’ultima, attraversata negli scorsi mesi anche da un conflitto armato tra il governo e i ribelli della regione settentrionale del Tigrai. Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite ha chiesto un investimento di circa 327 milioni di dollari per sostenere l’alimentazione delle popolazioni colpite dalla siccità. Ma anche questa somma potrebbe non bastare sul lungo periodo. Nuovi eventi climatici estremi rischiano di peggiorare ulteriormente la situazione, desertificando ulteriormente i terreni, distruggendo infrastrutture come strade e impianti di telecomunicazioni. Ma anche innescando nuovi e devastanti conflitti tra le popolazioni per il possesso e lo sfruttamento del territorio.