
Il Piemonte versa in una situazione di siccità da diversi mesi. Se volessimo essere più precisi, di recente avevamo affrontato la situazione legata all'emergenza idrica della Regione, parlando delle proteste degli ambientalisti, alle quali il Presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia aveva risposto di affidarsi alla Provvidenza. Il territorio sta affrontando anche una contesa che interessa il Presidente della Regione, Alberto Cirio, gli agricoltori piemontesi e il Consorzio Est Sesia.
Nel frattempo, Regione Piemonte segnala almeno 40 comuni con interventi di autobotti. A descriverci un quadro più chiaro della situazione è il Presidente di Arpa Piemonte Bruno Barbera.
Per quanto riguarda l'idropotabile, ci sono situazioni ancora abbastanza localizzate di amministrazioni con problemi di approvvigionamento. In circa quaranta situazioni è in corso l'utilizzo di autobotti per rifornire gli impianti di acqua potabile.
Presidente Barbero, a fronte degli ultimi scenari, cosa sta accadendo in Piemonte?
La situazione che è stata evidenziata dalle autorità potrebbe nei prossimi mesi diventare più critica per quanto riguarda l'approvvigionamento idropotabile. Per questo motivo sono state messe a punto delle ordinanze, che possono essere utilizzate dai sindaci delle città che hanno queste problematiche evidenti. In queste ordinanze è previsto il divieto di utilizzo dell'acqua potabile per usi secondari, come per l'innaffiamento di orti, o per lavare le auto. Ogni singolo sindaco può valutare come applicarle attraverso una propria ordinanza laddove la criticità sia ritenuta rilevante.
Nel caso invece gli usi irrigui, rispetto alle disponibilità di acqua e anche agli scenari futuri c'è un rischio molto forte che le disponibilità di acqua siano ridotte. Si sta lavorando su due livelli: il primo riguarda la valutazione della possibilità, da parte degli enti concedenti e le Provincie, di concedere delle deroghe sui rilasci irrigui minimo-vitali ai consorzi che ne fanno richiesta.
In tal modo questi enti potranno ridurre i rilasci in ragione di una disponibilità di acqua ridotta, e quindi anche di prelievi più contenuti. Per quanto riguarda l'uso di acque interregionali, che in questo caso riguardano le risorse irrigue del Lago Maggiore e del Ticino, ci sono consorzi irrigui che sono "a cavallo" tra Piemonte e Lombardia. C'è un regolamento recentemente approvato dal Consiglio di amministrazione del Consorzio, che andrebbe a penalizzare gli agricoltori della parte piemontese. Per tutela di quella parte del mondo agricolo, la Regione Piemonte sta valutando di chiedere la sospensione di quel provvedimento da parte del Consorzio stesso.
C'è la possibilità di intervenire con un commissariamento del Consorzio Est Sesia?
Non è nella facoltà della singola Regione, il Piemonte in questo momento immagino che abbia attivato un primo dialogo per capire se ci siano dei margini per arrivare a una riformulazione del regolamento in questione. Nel caso non ci dovesse essere, la Regione intende comunque ricorrere al Tar per annullare l'atto. È una strada possibile sicuramente, nel momento in cui non si arrivi a un accordo. Il tema del commissariamento attiene al Decreto Siccità e alle competenze nazionali.
Per quanto riguarda la situazione dei bacini idrici, qual è il livello del Po e delle altre risorse idriche territoriali?
Complessivamente sull'asta di Po abbiamo una portata che circa del 60% in meno di quella che normalmente si registra in questo periodo. Abbiamo però dei corsi d'acqua nei quali questa criticità è superiore, per esempio si registra l'85% sul fiume Sesia, il 70% sul Tanaro. Ci sono dei tributari quindi che soffrono di più. Le piogge degli ultimi giorni sono state sicuramente utili, ma non risolutive. Queste precipitazioni hanno portato un po' di neve, soprattutto al Nord, hanno permesso di guadagnare circa 10 centimetri sul Lago Maggiore, tuttavia sono quantità esigue rispetto alle necessità che si prevede di dover avere.
Pensa che, andando incontro a questa situazione, potrebbe verificarsi un nuovo rischio siccità?
Ci sono tutte le condizioni perché questo succeda.
Al momento com'è lo stato degli invasi?
I livelli degli invasi sono decisamente bassi, abbiamo una disponibilità di acqua accumulata tra laghi, invasi e neve che è di circa tra il 45 e il 50% in meno della norma. A questo si aggiunge il fatto che i corsi d'acqua sono a valori molto bassi. È chiaro che dipende molto dai prossimi mesi, però teniamo presente che siamo a fine aprile e abbiamo avuto un mese non particolarmente piovoso.
Quali sono le azioni che i cittadini possono prendere in considerazione per risparmiare il consumo dell'acqua?
Adottare sempre in questo caso quelle che sono le azioni ordinarie di risparmio: utilizzare le docce con parsimonia; non eccedere nel tenere aperti i rubinetti; utilizzare l'acqua per uso non umano il meno possibile. Un'indicazione più in generale: ragionare, laddove si facciano degli interventi di ristrutturazione delle abitazioni, anche sulla possibilità di andare a creare dei sistemi di accumulo di acqua anche per gli usi secondari.