
Come anticipato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il prezzo delle sigarette aumenterà a partire dal 2026, ma in modo contenuto. La nuova Legge di Bilancio conferma infatti una serie di aumenti graduali delle accise, che porteranno a un incremento complessivo di circa 18 centesimi per pacchetto nell’arco di tre anni.
La strategia del governo è quella di adeguarsi progressivamente alle direttive europee, rinviando al contempo misure più drastiche.
Nel dettaglio, il testo della Manovra prevede:
In totale, l’incremento previsto è di 18 centesimi in tre anni.
Va ricordato che questi dati si riferiscono all’aumento delle imposte: il prezzo finale al pubblico dipenderà anche dalle scelte di produttori e rivenditori.
Non solo sigarette. Anche il tabacco trinciato e i sigaretti saranno soggetti a rincari:
Per i sigaretti, l’accisa salirà da 37 a 47 euro al chilo nel 2026, poi a 49 euro nel 2027 e 51 euro nel 2028.
Il tabacco trinciato passerà da 148,50 a 161,50 euro al chilo nel 2026:
Nel 2027 salirà a 165,50 euro, con ulteriori aumenti di circa 0,12€ e 0,20€ rispettivamente per i due formati.
Nel 2028 si arriverà a 169,50 euro al chilo.
Per quanto riguarda le sigarette elettroniche e i prodotti da inalazione senza combustione, come le Iqos, la Manovra prevede un aumento posticipato e più morbido.
Novità anche per i cosiddetti prodotti succedanei del fumo, ossia le soluzioni liquide da inalazione, con o senza nicotina.
I prodotti con nicotina sono attualmente tassati al 16%:
I prodotti senza nicotina seguiranno una progressione più lenta:
Questi rincari, seppur contenuti, andranno comunque a impattare sul prezzo finale al consumatore.
I prezzi delle sigarette e dei prodotti da fumo aumenteranno dal 2026, ma l’incremento sarà diluito su tre anni per evitare scossoni immediati. L'obiettivo è quello di adeguarsi alle normative europee e scoraggiare gradualmente il consumo. Tuttavia, eventuali ulteriori aumenti potrebbero essere decisi in corso d’opera.