
Appartenente alla famiglia delle Iridaceae, il gladiolo è una pianta bulbosa originaria dell’Africa. È una pianta talmente bella da essere coltivata principalmente a scopo ornamentale, anche se non mancano le varietà selvatiche diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo.
In genere il gladiolo fiorisce da inizio estate fino all’autunno inoltrato, dando colore a giardini, balconi e terrazzi. Ha un unico difetto: il gladiolo è una pianta tossica per l’uomo e per gli animali domestici. Meglio quindi assicurarsi che nessuno ne ingerisca per errore alcuna parte.
Il nome di questo bellissimo fiore si deve a Plinio il Vecchio, filosofo e naturalista, che in uno dei suoi viaggi diede il nome gladiolus a questo fiore. Il termine deriva da un'altra parola latina, gladiolum, che significava "gladio", che era una spada corta data ai legionari dell’esercito romano: le foglie del gladiolo, infatti, essendo molto corte, ricordano per l'appunto le antiche spade romane.
Nel linguaggio dei fiori il gladiolo è simbolo di virilità e di vigore, ma anche dell’infatuazione. Diversi secoli fa sembra che le donne più giovani utilizzassero questi fiori per adornare le proprie vesti e i capelli. In occasione di un matrimonio poi, le amiche della sposa usavano realizzare una corona di gladioli da mettere in testa alla sposa. Questo gesto aveva due significati in particolare: la corona di fiori, infatti, non era solo un augurio di gioia per la sposa, ma simboleggiava anche la tristezza per la separazione della sposa dalle amiche.
Il gladiolo si caratterizza per il lungo stelo e le foglie corte di colore verde intenso. I suoi fiori sono il punto forte della pianta: infiorescenze a spiga inserite sul gambo che variano in tante tonalità di colore: del bianco al giallo ocra, dal rosa intenso al rosso rubino fino al viola. A seconda della varietà il gladiolo, la pianta può raggiungere un’altezza compresa tra i 40 cm e un metro. Il gladiolo che cresce nella macchia mediterranea (Gladiolus segetum), per esempio, non supera i 40 cm, ma si distingue per i suoi colori che variano dal rosa al rosso porpora. Anche il gladiolus communis chiamato "fil di spada" o "spadacciola", è una varietà dal colore rosa intenso che generalmente cresce molto vicino alla costa.
Originaria di alcune zone del Sudafrica è la varietà del Gladiolus Psittacinus che, a differenza delle altre varietà, cresce solo nel mese di luglio e si caratterizza per il colore giallo e alcune macchie rosse. Sempre in Sudafrica cresce il Gladiolus Grandis che non supera i 60 cm di altezza, ma ha la peculiarità di avere un colore che è fortemente influenzato dalle ore del giorno: con il sole il fiore è rosso mattone, mentre la sera assume un colore celeste pallido. Questo ciclo si ripete per quattro volte, fino al momento in cui il fiore appassisce.
Il gladiolo predilige un terreno umido e ricco di sostanze organiche, che garantisca un buon drenaggio. Il gladiolo, infatti, è particolarmente sensibile al marciume provocato dai ristagni idrici. Per quanto riguarda la concimazione, è necessario usare un prodotto per piante da fiore granulare o diluito nell’acqua dell'innaffiatura, preferibilmente prima della fioritura.
Dalla messa a dimora fino ai giorni più caldi dell'estate, il gladiolo deve essere innaffiato regolarmente: ogni due o tre giorni se necessario o, una volta a settimana, se le temperature non sono troppo alte. L'importante è mantenere il terriccio costantemente umido. Insomma, al regola da seguire è: bagnato, ma non troppo.
Il gladiolo fiorisce a partire da giugno fino all’autunno inoltrato. Una volta recisi, i fiori possono durare due settimane.
Per quanto riguarda la potatura del gladiolo, è possibile limitarsi semplicemente alle foglie secche e ingiallite e ai fiori ormai appassiti. Assicurati tuttavia di eliminare tutte le foglie secche della pianta, dopo tre settimane dall'ultima fioritura stagionale.
Oltre a tollerare poco i ristagni idrici, il gladiolo è sensibile alla mosca dei bulbi e alla ruggine che può far comparire delle macchie brune sugli steli e sulle foglie.
Si può dire che sia l'unico difetto di questa pianta bulbosa: tutte le parti del gladiolo sono tossiche sia per l’uomo sia per gli animali domestici. Ingerirne una parte può provocare disturbi quali diarrea, vomito, dolori addominali, ipersalivazione e perdite di sangue.