Simbolo di vigore, bello, ma anche velenoso: come coltivare il gladiolo a scopo ornamentale

Una volta reciso, il gladiolo può durare fino a due settimane dimostrando di essere uno dei fiori più a lunga tenuta che ci sia. Coltivare questa pianta bulbosa è semplice, ma occorre fare attenzione che il terreno sia umido, senza che si formino ristagni idrici.
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Gaia Cortese 15 Novembre 2021

Appartenente alla famiglia delle Iridaceae, il gladiolo è una pianta bulbosa originaria dell’Africa. È una pianta talmente bella da essere coltivata principalmente a scopo ornamentale, anche se non mancano le varietà selvatiche diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo.

In genere il gladiolo fiorisce da inizio estate fino all’autunno inoltrato, dando colore a giardini, balconi e terrazzi. Ha un unico difetto: il gladiolo è una pianta tossica per l’uomo e per gli animali domestici. Meglio quindi assicurarsi che nessuno ne ingerisca per errore alcuna parte.

Significato

Il nome di questo bellissimo fiore si deve a Plinio il Vecchio, filosofo e naturalista, che in uno dei suoi viaggi diede il nome gladiolus a questo fiore. Il termine deriva da un'altra parola latina, gladiolum, che significava "gladio", che era una spada corta data ai legionari dell’esercito romano: le foglie del gladiolo, infatti, essendo molto corte, ricordano per l'appunto le antiche spade romane.

Nel linguaggio dei fiori il gladiolo è simbolo di virilità e di vigore, ma anche dell’infatuazione. Diversi secoli fa sembra che le donne più giovani utilizzassero questi fiori per adornare le proprie vesti e i capelli. In occasione di un matrimonio poi, le amiche della sposa usavano realizzare una corona di gladioli da mettere in testa alla sposa. Questo gesto aveva due significati in particolare: la corona di fiori, infatti, non era solo un augurio di gioia per la sposa, ma simboleggiava anche la tristezza per la separazione della sposa dalle amiche.

Caratteristiche e varietà

Il gladiolo si caratterizza per il lungo stelo e le foglie corte di colore verde intenso. I suoi fiori sono il punto forte della pianta: infiorescenze a spiga inserite sul gambo che variano in tante tonalità di colore: del bianco al giallo ocra, dal rosa intenso al rosso rubino fino al viola. A seconda della varietà il gladiolo, la pianta può raggiungere un’altezza compresa tra i 40 cm e un metro. Il gladiolo che cresce nella macchia mediterranea (Gladiolus segetum), per esempio, non supera i 40 cm, ma si distingue per i suoi colori che variano dal rosa al rosso porpora. Anche il gladiolus communis chiamato "fil di spada" o "spadacciola", è una varietà dal colore rosa intenso che generalmente cresce molto vicino alla costa.

Originaria di alcune zone del Sudafrica è la varietà del Gladiolus Psittacinus che, a differenza delle altre varietà, cresce solo nel mese di luglio e si caratterizza per il colore giallo e alcune macchie rosse. Sempre in Sudafrica cresce il Gladiolus Grandis che non supera i 60 cm di altezza, ma ha la peculiarità di avere un colore che è fortemente influenzato dalle ore del giorno: con il sole il fiore è rosso mattone, mentre la sera assume un colore celeste pallido. Questo ciclo si ripete per quattro volte, fino al momento in cui il fiore appassisce.

Coltivazione e cura

Terreno e concime

Il gladiolo predilige un terreno umido e ricco di sostanze organiche, che garantisca un buon drenaggio. Il gladiolo, infatti, è particolarmente sensibile al marciume provocato dai ristagni idrici. Per quanto riguarda la concimazione, è necessario usare un prodotto per piante da fiore granulare o diluito nell’acqua dell'innaffiatura, preferibilmente prima della fioritura.

Innaffiatura

Dalla messa a dimora fino ai giorni più caldi dell'estate, il gladiolo deve essere innaffiato regolarmente: ogni due o tre giorni se necessario o, una volta a settimana, se le temperature non sono troppo alte. L'importante è mantenere il terriccio costantemente umido. Insomma, al regola da seguire è: bagnato, ma non troppo.

Fioritura

Il gladiolo fiorisce a partire da giugno fino all’autunno inoltrato. Una volta recisi, i fiori possono durare due settimane.

Potatura

Per quanto riguarda la potatura del gladiolo, è possibile limitarsi semplicemente alle foglie secche e ingiallite e ai fiori ormai appassiti. Assicurati tuttavia di eliminare tutte le foglie secche della pianta, dopo tre settimane dall'ultima fioritura stagionale.

Malattie e parassiti

Oltre a tollerare poco i ristagni idrici, il gladiolo è sensibile alla mosca dei bulbi e alla ruggine che può far comparire delle macchie brune sugli steli e sulle foglie.

È velenoso?

Si può dire che sia l'unico difetto di questa pianta bulbosa: tutte le parti del gladiolo sono tossiche sia per l’uomo sia per gli animali domestici. Ingerirne una parte può provocare disturbi quali diarrea, vomito, dolori addominali, ipersalivazione e perdite di sangue.