Sostenibilità: è tempo di radicarla anche in città

Scopri perché alla terra servi anche tu!

Salvare il pianeta è una missione di tutti

Essere consapevoli del proprio tempo significa capirne le difficoltà e rispondere alle sfide che impone in modo incisivo e lungimirante. Per noi diventa ogni giorno più urgente invertire l’attuale rotta verso cui viaggia la Terra. Per farlo dobbiamo impegnarci concretamente e cambiare le nostre abitudini. Solo la cooperazione di ogni singolo individuo può rallentare il danno ambientale, i cui primi segnali sono già sotto i nostri occhi: incendi, temporali impetuosi, specie che scompaiono per sempre, migrazioni climatiche, per citarne alcuni. I gesti possibili sono tantissimi, e certe volte per cominciare basta davvero un piccolo cambiamento, a cui poi farne seguire altri: usare la bicicletta invece della macchina, eliminare i prodotti usa e getta, per fare alcuni esempi.

L’importanza di diffondere azioni virtuose

Diversi scienziati, psicologi e antropologi studiano da anni l’apprendimento sociale e hanno notato come buona parte della formazione dell’individuo da bambino ma anche durante l’età adulta avvenga per imitazione ed emulazione. Questo rende davvero importanti le nostre azioni e dà un fondamento al detto: “Raccogli ciò che semini”. Ciò che però frena molti atti rivoluzionari è il pensiero che il proprio gesto non conti nulla, che sia solo una goccia nel mare. Per smuovere sempre più persone ad agire per il bene del pianeta è quindi necessario che anche personalità in vista, aziende e grandi marchi si spendano in modo concreto ed efficace per la sostenibilità ambientale. I proclami e il marketing fine a sé stesso, però, sono ormai riconoscibili, tanto da aver guadagnato anche la specifica definizione di “greenwashing”; il pianeta e le persone hanno bisogno di vedere impegni reali, a lungo termine e impattanti. Servono gesti inaspettati e slegati dal contesto di crescita economica, azioni rispettose del territorio, che si impegnino a guarirlo laddove è più vulnerabile.

“Bosco Diffuso”: un impegno concreto e a lungo termine

Mutti, storica azienda italiana, ha già avuto modo di piantare e raccontare i suoi semi del cambiamento: da una collaborazione con Legambiente è nato un progetto di raccolta dei rifiuti e pulizia delle strade; la stessa azienda ha studiato un metodo innovativo che permette di raccogliere e lavorare il pomodoro direttamente sul campo, accorciando sensibilmente la filiera e celebrando la ricchezza della materia prima. Sempre Mutti ha dato vita al progetto “Bosco Diffuso”, in collaborazione con l'Ente di gestione per i Parchi e la biodiversità Emilia Occidentale: nei comuni di Montechiarugolo, sede dell’azienda, Traversetolo e Sissa Trecasali, aree dedicate o limitrofe alla coltivazione del pomodoro, sono stati piantati mille alberi, tra cui centotrenta querce, e altri duemila intorno alla sede di Parma. Si tratta di un progetto dal messaggio profondo, ma anche dal forte impatto: le piante scelte avranno funzioni importanti dal punto di vista della biodiversità, dell’abbassamento di inquinanti nell’aria e di tamponamento rispetto alla limitrofa area della pianura padana. Mutti seguirà il progetto nel tempo, garantendo lo sfalciamento dei prati e interventi di irrigazioni da soccorso, nel caso in cui la siccità minacci la salute del bosco. 

Un progetto che si apre al futuro

Attualmente le piante, che hanno tutte grandezze diverse per evitare il sovraffollamento, sono ancora giovani e ci vorrà diverso tempo prima che raggiungano la fase adulta: una quercia cresce in trent’anni. Il messaggio è chiaro: ci vuole poco ad abbattere un bosco, molto di più a vederlo prosperare. E visto che fa più rumore una pianta che cade rispetto a una che cresce, è necessario che tutti noi ci alleniamo a sentire questo sussurro. Il messaggio che Mutti ha voluto lanciare con questa iniziativa, che in futuro si espanderà e cambierà forma, è l’importanza della cura per ciò che già c’è, della gentilezza verso ogni forma di vita, sia essa essere umano, animale, pianta, terra. Da parte di tutti. Perché gesti come questo hanno senso e potenza solo se sono un anello di una catena virtuosa, se generano un’eco negli altri. Ecco perché il progetto “Bosco Diffuso” non si ferma. Consapevole dell’importanza di portare avanti azioni virtuose e concrete, Mutti ha deciso di lanciare l’idea in città, cominciando da quei luoghi poveri di verde pubblico e quindi bisognosi di un cambiamento che dia il via alla catena sostenibile che, per necessità, deve farsi ogni giorno più lunga, forte e resistente nel tempo. L’azienda individuerà luoghi centrali e periferici dove piantare nuovi alberi, per rendere un po’ più green anche le metropoli italiane.