Sradicato un abete di 113 anni dal Trentino: il motivo? Diventerà l’albero di Natale del Vaticano

Un grande abete rosso secolare è stato portato via da Andalo per raggiungere Città del Vaticano. Verrà addobbato per trasformarsi nell’albero di Natale del 2021 di piazza San Pietro. Ma gli ambientalisti protestano, e chiedono di rivedere la tradizione verso una maggiore sostenibilità.
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Martina Alfieri 24 Novembre 2021

È un maestoso abete rosso di 28 metri e fino a pochi giorni fa si trovava ad Andalo, circondato dal silenzio dei boschi del Trentino, dove ha vissuto per ben 113 anni. Il prossimo venerdì, invece, sarà in piazza San Pietro sotto gli occhi di milioni di spettatori: diventerà l’albero di Natale del Vaticano.

L’abbattimento del grande abete ha suscitato da subito numerose polemiche da parte dei politici di area ecologista, condivise anche dal popolo social. Ci si chiede se, anche alla luce delle parole ambientaliste spesso pronunciate da Papa Francesco, non fosse possibile trovare un’alternativa meno aggressiva e dannosa per il paesaggio e rivedere le tradizioni in chiave sostenibile.

"Il senso profondo del Natale passa anche attraverso la cura del Creato e si rivolge ormai a cittadini consapevoli del fatto che anche le tradizioni possono trasformarsi coi tempi e aderire a pratiche meno impattanti e più ecologiche. Nel rispetto di tutte le sensibilità e senza voler colpevolizzare nessuno credo sia giusto riflettere anche alla luce di una rinnovata e diffusa sensibilità ambientale", scrive ad esempio Lucia Coppola, consigliera provinciale di Trento di Europa Verde.

E ora c’è attesa per sapere quali decisione prenderà invece la Capitale rispetto ai festeggiamenti di Natale: in un comunicato stampa, Nando Bonessio, presidente della commissione capitolina, Sport, benessere e qualità della vita, e Guglielmo Calcerano, assessore ai Lavori pubblici e Patrimonio del Municipio Roma X, ed esponente di Europa Verde chiedono all’assessora all’Ambiente di Roma Sabrina Alfonsi di non cadere "nella stessa logica di voler sacrificare un albero per celebrare il Natale. Chiediamo che venga realizzata una struttura innovativa, dalla grande carica emotiva. Che dia il senso della festa e che possa essere utilizzata negli anni futuri, in modo da contenere lo spreco ed evitare di abbattere nuovamente alberature monumentali”.