
Hanno filmato il loro crudele bottino e hanno condiviso, fieri, il video attraverso WhatsApp: immagini che mostrano le carcasse di centinaia di colombacci disposti su un tavolo, caduti prede di un gruppo di cacciatori sconsiderati. L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dalla Lipu – Lega Italiana Protezione Uccelli – che, dopo aver preso visione del filmato, ha provveduto a fare una segnalazione alle autorità competenti per chiarire la responsabilità degli abbattimenti illegali avvenuti nelle campagne di Villacidro, nel sud-ovest della Sardegna.
Il colombaccio (Columba palumbus) è la più grande specie di colombo europeo, con un’apertura alare che può andare dai 75 agli 80 cm; è un uccello che nidifica in Sardegna, dove in questa stagione si recano anche esemplari di passaggio e che raggiungono l’isola per svernare. Come ha sottolineato la Lipu, la Legge regionale, rispetto agli abbattimenti di questi uccelli, stabilisce che ogni cacciatore possa abbattere un massimo di 15 esemplari in una giornata di caccia. Sembra chiaro che i cacciatori autori del video, con circa 400 colombacci uccisi, abbiano superato i limiti consentiti.
“Si tratta di una strage inutile che danneggia non solo l'ambiente ma anche tutti i cacciatori che sono rispettosi dei limiti dettati dalla legge – ha dichiarato il coordinatore regionale della Lipu Sardegna Francesco Guillot –; abbiamo stimato in circa 400 gli esemplari abbattuti, cui si devono aggiungere tutti quelli che, feriti, sono andati a morire lontano e quelli che non sono riusciti a recuperare.”
Dopo avere avanzato la segnalazione alle autorità del corpo forestale, la Lipu, per tutelare gli uccelli della regione, sta valutando di intraprendere un’azione legale nei confronti dei cacciatori che non hanno rispettato i limiti stabiliti dalla legge.