Su alcuni pianeti del sistema nostro solare piovono diamanti: perché e dove succede

La scienza è convinta che su Urano e Nettuno piovano diamanti. L’idea si basa sull’ipotesi che nell’atmosfera di questi due pianeti vi siano alte concentrazioni di acqua, ammoniaca e metano: la fortissima pressione a cui sarebbero sottoposti, insieme alle basse temperature e a una reazione chimica con l’ossigeno creerebbero le giuste condizioni perché questi elementi si mescolino tra loro formando dei veri e propri diamanti.
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Kevin Ben Alì Zinati 5 Ottobre 2024

Se ci fosse un mondo dove piovono diamanti saremmo tutti più felici, vero? E in effetti quel mondo esiste. Dista solo 2,6 miliardi di km dalla Terra ma se non vuoi andare così lontano ti basterebbe percorrerne solamente 24.622.

Sono le distanze che ci separano rispettivamente da Nettuno e da Urano: i due Pianeti del Sistema Solare dove le condizioni ambientali rendono reali delle vere e proprie precipitazioni di diamanti.

In parte lo sapevamo già, ma ora uno studio pubblicato su Nature Astronomy da un team internazionale di ricercatori guidato da ricercatori del Dipartimento dell'Energia SLAC National Accelerator Laboratory dell'Università di Stanford ha aggiunto nuove e preziosissime informazioni che potrebbero allungare la lista dei pianeti con questa incredibile particolarità.

Cosa significa che “piovono diamanti”

Quando parlo del ghiaccio che contraddistingue Urano e Nettuno non mi riferisco a quello che conosci anche tu, che puoi trovare al Polo Nord o nei congelatore.

Questi due pianeti infatti sono composti principalmente da acqua, ammoniaca e metano: molecole che gli astronomi chiamano comunemente “ghiaccio” sebbene siano in una forma gassosa. È probabile tuttavia che in fase di origine, fossero effettivamente in uno stato solido.

Ad oggi su Urano e Nettuno sappiamo ben poco visto che sono lontanissimi e di fatto irraggiungibili. Le ultime informazioni erano pervenute grazie alla sonda Voyager 2 ma da allora sono passati almeno 20 anni e di questi due Pianeti non abbiamo ancora un identikit chiaro.

Per provare a farsi un’idea, scienziati e astronomi si basano quindi su quei dati e sulla loro comminazione in esperimenti di laboratorio e modellazioni matematiche e ad oggi hanno ipotizzato diverse caratteristiche che definirebbero Urano e Nettuno.

Una di queste è appunto la presenza della cosiddetta “pioggia di diamanti”. L’idea della scienza è che sotto quella che potremmo definire l’atmosfera dei due pianeti vi siano alte concentrazioni di acqua, ammoniaca e metano.

L’alta pressione a cui queste molecole sarebbero sottoposte, insieme alle basse temperature e alla presenza di ossigeno, creerebbero le giuste condizioni perché acqua, ammoniaca e idrocarburi si mescolino tra loro formando dei veri e propri diamanti.

Su quali pianeti avviene

Il nuovo studio pubblicato su Nature Astronomy, come ti accennavo all’inizio, sembra aggiungere un pezzetto in più al puzzle.

Secondo i risultati degli esperimenti condotti in laboratorio, la formazione dei diamanti e la loro “caduta” avverrebbero in condizioni di pressioni e temperature ancora più basse di quanto ipotizzato fino a oggi.

Questo significa che la pioggia di diamanti potrebbe formarsi non solo su Pianeti “ghiacciati” come Urano e Nettuno ma anche su altri pianeti gassosi simili, più piccoli, e scoperti fuori del nostro sistema solare.