Su un tir per 30 ore: un’indagine di Essere Animali svela l’odissea degli agnelli prima di finire al macello

Le immagini raccolte dagli investigatori dell’associazione animalista raccontano di tragitti troppo lunghi (dall’est Europa fino in Italia), in cui gli animali vengono tenuti in condizioni di sovraffollamento e di malessere. Alcuni mezzi pesanti sono stati anche fermati e multati dalle forze dell’ordine nel corso dell’indagine.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Federico Turrisi 1 Aprile 2021

Come ogni anno, l'arrivo di Pasqua significa anche decine di migliaia di agnelli macellati. Ma ancora prima di essere abbattuti, devi sapere che questi animali vengono sottoposti a delle sofferenze inutili durante il lungo viaggio che dagli stati dell'Est Europa li porta verso i macelli italiani.

L'Italia infatti importa ogni anno da altri Paesi dell'Unione Europea, in particolare da Ungheria e Romania, una grande quantità di agnelli. Gli investigatori dell'associazione animalista Essere Animali, insieme ad Animals'Angels, hanno percorso tra il 25 e il 28 marzo oltre 2.500 chilometri sulle autostrade tra Italia e Slovenia per documentare le condizioni in cui vengono trasportati gli agnelli diretti al macello per il periodo pasquale.

Quello che hanno scoperto è a dir poco inquietante. Gli animali trascorrono fino a 30 ore stipati in camion sovraffollati, senza cibo né acqua. In alcuni casi gli animalisti non hanno esitato a denunciare le irregolarità alle autorità competenti. Durante i giorni in cui è stata condotta l'indagine, tra l'altro, quattro dei camion seguiti sono stati poi bloccati dalla polizia, e due di questi sono stati multati per spazio insufficiente e sistemi di abbeveraggio non idonei.

In generale, le principali problematiche nel trasporto di agnelli riscontrate da Essere Animali sono:

  • sovraffollamento: gli animali sono troppo stipati perché non viene rispettata la densità prevista;
  • pericolo di ferimento: i camion non sono adatti al trasporto degli agnelli, per cui gli animali rimangono incastrati in spazi pericolosi col rischio di farsi male;
  • viaggi in condizioni di malessere: l’altezza dei ripiani non è sufficiente per distendere il collo toccando con la testa il tetto;
  • disidratazione: i beverini sono spesso non funzionanti e non adatti agli agnelli, i quali non sanno come usarli;
  • tragitti troppo lunghi: i viaggi durano 24-30 ore. Le principali nazioni di partenza sono Ungheria e Romania con destinazione Lazio o Puglia, dove si trovano grandi impianti di macellazione dedicati agli ovini.

Insomma, nonostante le ripetute denunce nel corso degli ultimi anni da parte delle organizzazioni che si battono in difesa dei diritti degli animali, le norme sul trasporto di bestiame – Regolamento (CE) n. 1/2005 del Consiglio del 22 dicembre 2004 – vengono troppo spesso infrante. Converrebbe pensarci su due volte, prima di ordinare la carne di agnello per Pasqua.