Supermercati Pam, 3 cassieri licenziati dopo il “test del finto cliente”: di cosa si tratta

Tre cassieri dei supermercati Pam tra Siena e Livorno sono stati licenziati dopo non aver superato il controverso “test del finto cliente”. La Cgil denuncia un metodo sproporzionato e parla di provvedimenti mirati contro lavoratori più anziani e sindacalizzati.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Redazione 18 Novembre 2025

Tre lavoratori dei supermercati Pam tra Siena e Livorno sono stati licenziati dopo non aver superato il cosiddetto “test del finto cliente”, un controllo interno che l’azienda utilizza per verificare l’attenzione dei cassieri. Questa volta, la prova è costata il posto a tre dipendenti con diversi anni di esperienza.

Secondo quanto confermato a Fanpage.it dal segretario generale della Filcams Cgil Toscana, Stefano Nicoli, il test si sarebbe svolto pochi giorni fa. Il meccanismo è semplice: ispettori interni si fingono clienti, nascondono piccoli articoli all’interno di confezioni chiuse – come cosmetici dentro un cartone di birra – e attendono che il cassiere se ne accorga. Chi non rileva l’anomalia viene sanzionato, e nei tre casi toscani la sanzione è stata il licenziamento immediato.

Dove sono avvenuti i licenziamenti

Il primo caso è stato registrato in un punto vendita di Siena

Gli altri due riguardano lavoratori dell’area livornese, nei negozi di via Roma e del quartiere Corea

Cgil: “Non puoi chiedere a un cassiere di fare l’investigatore”

Per la Filcams Cgil Toscana, il metodo adottato da Pam è sproporzionato e fuori dalle reali mansioni di un cassiere.
“Un addetto alla cassa può fare controlli di base, certo, ma non può aprire ogni confezione che passa sul nastro – spiega Nicoli –. Non è un addetto alla sicurezza, e chi ha lavorato in un supermercato lo sa bene”.

Il sindacato denuncia inoltre che questi licenziamenti non sarebbero casi isolati, ma parte di un atteggiamento gestionale ricorrente: “Pam ricorre spesso a metodi autoritari. Non è la prima volta. Lo scorso anno tentarono altri licenziamenti pretestuosi e furono costretti a tornare indietro”.

Accuse di provvedimenti mirati contro lavoratori anziani e sindacalisti

Secondo la Cgil, i licenziamenti colpirebbero principalmente dipendenti con alta anzianità di servizio, quindi più costosi per l’azienda, oppure rappresentanti sindacali.
“Se questi provvedimenti dovessero essere confermati, saremmo di fronte all’ennesimo comportamento antisindacale”, afferma Nicoli.

La vicenda esplode mentre è ancora aperta la procedura di licenziamento collettivo per il punto vendita Pam Panorama, un'altra situazione critica che coinvolge sia i lavoratori sia la Regione Toscana.

Sindacati pronti alla mobilitazione

Giovedì è previsto un incontro nazionale tra sindacati e azienda:
“Chiederemo il ritiro immediato dei licenziamenti. Se Pam non farà un passo indietro, avvieremo i ricorsi: i nostri uffici legali sono già al lavoro”, dichiara Nicoli.

Nel frattempo, Cgil, Fisascat e Uiltucs annunciano assemblee nei punti vendita toscani e iniziative pubbliche:
“I lavoratori e anche i clienti Pam devono sapere cosa sta accadendo. Non accetteremo che un test artificioso diventi il pretesto per eliminare i dipendenti più scomodi”.