Svuotare le cantine e riparare utensili: con l’economia circolare i comuni possono agevolare i cittadini

Da Narni arriva un’iniziativa sostenibile per guadagnare dallo svuotamento delle cantine: fa bene al tuo portafoglio e anche all’ambiente. Vediamo di cosa si tratta.
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Francesco Castagna 2 Novembre 2023

Quante volte hai sperato di ritrovare in cantina un oggetto di valore? A noi ci è capitato spesso, purtroppo la maggior parte delle volte i nostri sogni si sono infranti. E se ti dicessi che abbiamo sbagliato tutti? Ogni oggetto che conservi in cantina ha un valore e può essere riparato o riutilizzato per qualcosa che ci serve attualmente. È quello che hanno pensato a Narni, dove il Comune nel 2021 ha finanziato un progetto con lo scopo di favorire l'economia circolare dei Comuni.

Grazie a questo progetto, Narni ha creato una rete di cittadini, artigiani e associazioni "che scambiano beni al fine di dare nuova vita agli oggetti perché non diventino rifiuto", spiega l'assessore all'Ambiente di Narni, Alfonso Morelli, e continua affermare che bisogna "sottolineare l’importanza del riciclo e  , dello scambio di risorse e della condivisione dei processi produttivi che favoriscano percorsi verso sistemi eco-industriali in grado di limitare al massimo i sottoprodotti non utilizzati, il loro smaltimento e la conseguente dispersione nell’ambiente".

Grazie ad azioni del genere è possibile dare nuova vita agli oggetti, dal momento che si recuperano molte risorse, si reintroduce un oggetto nella filiera e, allo stesso tempo, si sensibilizzano i cittadini sul tema della riduzione dei rifiuti e del recupero. Il progetto si chiama RiDi Narni e serve proprio a non buttare gli oggetti che non utilizzi. Il Comune infatti, tramite un'applicazione, ha deciso di mettere in contatto i cittadini con gli artigiani professionisti che vogliono aderire al progetto e unirsi alla rete.

Il sistema funziona tramite la app junker dove è inserita la "bacheca del riuso. Lì, chiunque può pubblicare annunci dove offrire beni di qualsiasi natura donandoli o scambiandoli, oppure cercare dei servizi di riparazione. La ricicleria diffusa prevede infatti una rete di artigiani aderenti all’iniziativa che possono interagire con l’utenza proponendosi proprio come professionisti della riparazione e del recupero", spiega l'assessore Morelli.