Tanto se ne parla, poco se ne sa: ecco perché il riciclo è davvero importante

Fare la raccolta differenziata per favorire il riciclo è fondamentale. Ma perché, nello specifico? Ecco i benefici dell’economia circolare sul pianeta e perché dovremo puntare sempre più su di essa.
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Sara Polotti 25 Luglio 2022

L'importanza del riciclo è indubbia. Perfetto.

Ma quali sono i motivi? Perché è importante riciclare? Quali sono i reali benefici sul pianeta?

Lasciando per un attimo da parte le ovvie motivazioni e la retorica superficiale, ecco le ragioni vere e concrete dietro al riciclo, i benefici che esso porta al pianeta Terra e i motivi che ci portano a dire: "Ok, il mio contributo è davvero importante".

Cos'è il riciclo

Innanzitutto, per riciclo si intendono diverse forme di riutilizzo dei rifiuti, ma principalmente due: la pratica della raccolta differenziata, che permette di dividere i rifiuti riciclabili portandoli poi in strutture che ne ricavano nuove materie per la produzione di oggetti; e l'abitudine al riuso, evitando di gettare nella spazzatura i materiali dopo pochi utilizzi, allungandone la vita dando loro un nuovo scopo.

I numeri

Per capire l'importanza dell'economia circolare, del riciclo e del riuso, basta guardare ai numeri relativi ai rifiuti (che peraltro sono in continuo aumento, anche a causa dell'industrializzazione dei paesi in via di sviluppo). Secondo l'Eurostat, ogni cittadino dell'Unione Europea ha prodotto nel 2020 circa 505 chilogrammi di rifiuti (a testa!), quando nel 1995 ne produceva 467 (38 in meno, ma la buona notizia è che oggi si ricicla molto di più, circa 150 chilogrammi pro capite).

In numeri assoluti, in Europa nel 2020 sono stati portati in discarica 52 milioni di tonnellate di rifiuti urbani. 61 milioni di tonnellate di rifiuti, invece, sono stati conferiti negli inceneritori.

E anche le immagini relative ai rifiuti prodotti dall'uomo sono davvero devastanti. Prendiamo il mercato della moda: i rifiuti tessili (soprattutto provenienti dal fast fashion) hanno numeri davvero esorbitanti, e le immagini come quelle provenienti dal deserto di Atacama sono spaventose.

Perché i rifiuti sono un problema

Il riciclo e il riuso, dunque, diventano pratiche fondamentali perché offrono una soluzione al problema dei rifiuti e della loro gestione, davvero difficoltosa a causa dei numeri sopra citati. In passato, l'usa e getta non era così diffuso, gli oggetti posseduti dalle persone e dalle famiglie erano limitati e per questo motivo gestire i rifiuti non era così problematico (attraverso le discariche). Oggi, invece, la cattiva abitudine all'usa e getta e le quantità enormi di imballaggi (soprattutto in plastica) rendono tutto difficile e pericoloso.

Le discariche, infatti, non bastano più, e gestire i rifiuti in questa maniera comporterebbe l'utilizzo di immense zone di territorio (sottratte al verde). Non solo: i rifiuti sono pericolosissimi se abbandonati sul terreno, perché contaminano la terra e le falde acquifere con conseguenze devastanti su ambiente e salute. Infine, la concentrazione degli scarti e dei rifiuti diventa pericolosa a livello igienico-sanitario.

Le materie prime seconde

Grazie al riciclo (quello attraverso la raccolta differenziata) è possibile quindi ridurre di netto il problema dei rifiuti, evitando di produrne di nuovi e, allo stesso tempo, ottenendo da quegli stessi rifiuti delle nuove materie prime, chiamate materie prime seconde, proprio perché derivano dagli scarti della plastica, della carta, del metallo, dei tessuti…

Più i cittadini si impegnano nella raccolta differenziata e più le amministrazione si spendono per una corretta gestione dei rifiuti, maggiore sarà la quantità di materie prime seconde a disposizione delle aziende, e meno saranno i rifiuti non differenziabili, quelli che finirebbero nelle discariche o, nel migliore dei casi, in un inceneritore.

E se non credi che questo atteggiamento abbia benefici, ecco qualche dato (relativo al 2020): in Italia – Paese virtuoso per quanto riguarda il riciclo degli imballaggi – solo nel 2020 abbiamo risparmiato alle discariche 11 tonnellate di rifiuti, riciclandoli o utilizzandoli come combustibile (nei termovalorizzatori). Un risultato che non sarebbe possibile senza il riciclo, che in Italia raggiunge (per quanto riguarda gli imballaggi, secondo le stime del CONAI) il 73%, a fronte del 65% fissato dall'Unione Europea entro il 2025.