Tempesta Vaia, gli alberi abbattuti danno vita a un progetto edilizio dedicato al social housing

Nove piani per un’altezza complessiva di 29 metri, costruiti al 100 per cento con il legname degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia, A Rovereto, nell’area ex Marangoni Meccanica, è in fase di realizzazione Il più grande edificio in legno d’Italia dedicato a un progetto di social housing,
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Gaia Cortese 29 Ottobre 2020

È il simbolo di una rinascita. Il più grande edificio in legno d’Italia sta prendendo forma a Rovereto. Nove piani per un’altezza complessiva di 29 metri, costruiti al 100 per cento con il prezioso legname degli alberi caduti a causa della tempesta Vaia che due anni fa si era abbattuta sull’area alpina del Nord Est Italia.

Oltre 42mila ettari di foreste distrutte e oltre 9 milioni di metri cubi di legname abbattuti erano stati i danni provocati dalla tempesta, ma oggi circa il 60 per cento di questo legname è stato venduto e i progetti virtuosi che puntano a sostenere le zone colpite e a recuperare il legname a terra non mancano.

Nell’area ex Marangoni Meccanica di Rovereto sta prendendo forma un progetto che, dal punto di vista sociale, ha un valore inestimabile. Si tratta di due palazzine che ospiteranno 68 famiglie nell’ambito di un progetto di social housing; gli alloggi destinati alle persone più bisognose, ma anche alle famiglie, ai lavoratori precari o ai più giovani, avranno prezzi contenuti.

Nel progetto c’è poi tutto il valore dell’ecosostenibilità. Scegliere il legno per la realizzazione dell’edificio ha permesso di ridurre drasticamente l’impronta climatica dell’opera: il legno, infatti, è un vero e proprio deposito di carbonio che viene assorbito come CO2 tramite la fotosintesi delle piante; in ogni metro cubo di legname è stoccato il carbonio corrispondente a 0,92 t di CO2. A questo si aggiunge che il legno ha un costo energetico di produzione e smaltimento molto basso in relazione alle materie concorrenti, con un risparmio medio di 0,7 t di CO2 per metro cubo di legno impiegato.

“Il risparmio di emissioni rispetto all'edilizia tradizionale è dell’ordine del 50-70% – ha commentato Francesco Dellagiacoma, neo eletto presidente del PEFC Italia, organismo garante della certificazione di gestione sostenibile del patrimonio forestale e dei suoi prodotti -. Quello che abbiamo di fronte è il futuro dell'edilizia, un elemento centrale del green deal cui l'Italia è chiamata a partecipare per contribuire all'obiettivo di ridurre le emissioni del 55% e contenere gli effetti della crisi climatica, come indicato dall’UE”.