Terremoto sull’Appennino tosco-emiliano: una zona storicamente sismica

Trema la terra nella provincia di Firenze: una zona storicamente già interessata da terremoti ben più forti. Lievi danni ai paesi dell’epicentro.
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Andrea Di Piazza Geologo specializzato in Green Management
18 Settembre 2023 * ultima modifica il 19/09/2023

Trema l'Appennino tosco-emiliano: alle 05:10 del 18 settembre 2023, una scossa di terremoto di magnitudo 4.8, con epicentro nel Comune di Marradi e ipocentro a circa 8 km di profondità, ha dato il via ad uno sciame sismico ancora in corso, con effetti macrosismici lievi in tutta l'area epicentrale. Il terremoto si è avvertito distintamente anche a Firenze.

Maggiori criticità – comunicano i vigili del fuoco all'ANSA – nel Forlivese: squadre sono al lavoro per sopralluoghi tecnici a Tredozio, Modigliana (dov'è stata evacuata per precauzione una Rsa) e Rocca San Casciano (per crepe e caduta di intonaci in abitazioni). Finora non è giunta nessuna segnalazione di persone coinvolte. Sono anche in corso le osservazioni con l'elicottero.

Una zona "ballerina"

Il sisma di oggi si è originato in una zona con sismicità storica ben nota. Il Mugello, infatti, non molto distante dall'area epicentrale odierna, ha generato in passato terremoti molto forti di cui si ricordano il sisma del 13 giugno 1542 e quello del 29 giugno 1919. Entrambi di una magnitudo stimata ben superiore a quella dell'evento di oggi.

Il terremoto del 1542 provocò la morte di almeno 150 persone, danneggiando gravemente gli abitati di Scarperia, Galliano, Sant'Agata, Barberino, Bosco ai Frati e Luco. La magnitudo, ricostruita analizzando gli effetti macrosismici (tra cui anche fenomeni di ionizzazione dell'aria, come riportano alcune cronache del tempo), è compresa tra 5.9 – 6.0. A seguito di questo evento, a Scarperia, un dipinto della Madonna con Bambino attribuito a Filippo Lippi è ribattezzato la "Madonna dei Terremoti". Secondo la credenza popolare, proprio a seguito del sisma del 1542, il Bambino, originariamente in braccio alla Madonna, sarebbe stato deposto in grembo.

A fine giugno del 1919 un sisma di magnitudo compresa tra 6.0 e 6.4 scosse nuovamente la zona del Mugello: oltre cento i morti, quattrocento feriti e migliaia di senza tetto. Il terremoto, cosiddetto "del Mugello" danneggiò la casa natale di Giotto a Vespignano e fece tremare Firenze e Prato con qualche lesione agli edifici. In entrambi i casi si è trattato di eventi ben più energetici di quello attuale, che ricordano comunque la sismicità dell'Appennino e in particolare di questa zona.

Il meccanismo che genera i terremoti in Appennino settentrionale

La fascia appenninica è parte della linea di sutura lungo la quale margine di placca Eurasiatico e Africano collidono formando le catene montuose: un volume di crosta lunghissimo che corre sinuoso dal Marocco all'est Europa fino all'Himalaya. Il movimento principale tra queste due placche è la compressione reciproca, fenomeno che forma numerose faglie cosiddette "inverse" che a loro volta generano le montagne. Il terremoto di oggi tuttavia si inquadra in un cinematismo differente che vede un movimento distensivo, ovvero di "allontanamento" reciproco dei blocchi di roccia, in un contesto generale comunque dominato dalla compressione. Com'è possibile?

Il dibattito su questo tema è aperto, secondo alcuni studiosi, i terremoti di natura estensionale in questa zona di Appennino potrebbero essere generati dall'accelerazione della placca adriatica verso nord-nord ovest, un meccanismo che avrebbe generato una divergenza obliqua rispetto alla zona tirrenica, attivando faglie estensionali nella zona assiale della catena montuosa.

Sciami sismici

Nel momento in cui si scrive continuano le scosse di assestamento, successive all'evento principale, di magnitudo inferiore alla prima. I danni principali sembrano concentrati nel Comune di Tredozio, in provincia di Forlì-Cesena a meno di 20 chilometri dall'epicentro del sisma di questa mattina; il Comune  ha segnalato che molte strutture sono danneggiate e che, in via precauzionale, si sta evacuando una porzione di una casa di riposo per anziani. Il municipio sembra inagibile.

Come tutti sappiamo, ad oggi non è possibile prevedere i terremoti, nel caso specifico, però, è molto probabile che nelle prossime ore continuino le scosse secondarie che costituiscono il cosiddetto "sciame sismico". Nel caso in cui si dovessero avvertire gli effetti, è possibile compilare il questionario dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) "Hai sentito il terremoto?".

Crediti foto: Di Lineagoticafight

Credit foto di copertina: Di Nicola Andrucci

Dopo una laurea in Geologia ed un dottorato di ricerca presso l'Università degli Studi Roma Tre, ha lavorato come ricercatore presso altro…