
Una distesa di pesci morti galleggia da giorni sulle acque del fiume Oder, al confine tra la Polonia e la Germania. Si parla addirittura ormai di 100 tonnellate e, mentre i cadaveri continuano ad affiorare, la causa della moria rimane ancora un mistero. Sembra però certo che l’acqua del fiume sia stata improvvisamente contaminata, non si sa da quale agente inquinante, e non si sa a causa di chi. Le analisi condotte sui resti dei pesci hanno già escluso la presenza di alti livelli di mercurio e metalli pesanti. L’unica vera anomalia finora registrata è l’alto livello di salinità, che potrebbe dipendere in parte dal caldo estremo e dalla siccità di questo periodo.
Mentre la Germania ha vietato la pesca e la balneazione in alcune località affacciate sull’Oder, la Polonia ha istituito una ricompensa da 210 mila euro per chi aiuterà a individuare i responsabili della strage e ha schierato più di 500 vigili del fuoco per recuperare i pesci e pattugliare le rive del fiume lungo 840 km, che scorre dalla Repubblica Ceca fino al Mar Baltico.
Purtroppo la moria in massa dei pesci dell’Oder – fiume considerato relativamente pulito e abitato da circa 40 specie – rappresenta un grave danno per la biodiversità e l’ecosistema fluviale, a cui occorrerà diverso tempo per guarire da questa ferita. Anche il WWF, attraverso Facebook, ha espresso grande preoccupazione:
“Siamo di fronte a un disastro ambientale di proporzioni mai viste in Polonia dopo l'esplosione del reattore di Chernobyl. Il secondo fiume più grande del Paese è avvelenato. Milioni di pesci e altri organismi sono morti. Gli uccelli e i predatori che si nutrono di pesci e invertebrati dell'Oder sono minacciati”.
L’ipotesi al momento più accreditata è che siano stati sversati nel fiume rifiuti chimici industriali, ma c’è chi invece crede che la morte dei pesci sia dovuta a un mix di fattori che comprende anche le ondate di calore estremo di questo periodo e più in generale i cambiamenti climatici. In queste ore le autorità polacche e tedesche stanno continuando con i test di laboratorio per riuscire a individuare le origini di quello che ormai viene definito da tutti un vero e proprio disastro ambientale.