
Trovarlo lungo l'arco alpino è un'autentica rarità. Tant'è che più di un secolo fa, nel 1913, era stato dichiarato estinto e soltanto grazie a un programma internazionale di reintroduzione è tornato recentemente a volare nei cieli sopra le Alpi. Stiamo parlando del gipeto, o più tecnicamente del Gypaetus barbatus. Si tratta di un uccello rapace di dimensioni imponenti – è infatti dotato di un'apertura alare di quasi 3 metri e il suo peso può arrivare fino a 7 chilogrammi – tanto da essere considerato l'avvoltoio di maggiori dimensioni tra quelli nidificanti in Europa.
Per il quinto anno consecutivo ha scelto la Valle di Cogne, sul versante valdostano del Parco Nazionale Gran Paradiso, per nidificare. Aumentano così le speranze di sopravvivenza per questo maestoso quanto fragile uccello. Il gipeto è protetto a livello europeo e, con lo status di specie vulnerabile, è inserito nella “Red List” dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).
La scelta del Gran Paradiso come luogo di nidificazione non è casuale. Per il gipeto rappresenta un territorio ideale non solo per la facilità di reperire cibo, data l’abbondanza di fauna selvatica, ma soprattutto per la tranquillità che può trovare in questa area protetta, in cui sono vietati i sorvoli con elicottero o altri mezzi, e in cui il disturbo dovuto alla presenza dell'uomo è ridotto. Lo scorso anno, nel mese di febbraio, erano stati denunciati sei scalatori per essersi avvicinati troppo al nido, nonostante i cartelli di divieto, causando l’allontanamento del gipeto, impegnato in quel momento nella fase della cova.