Tornano a manifestare nelle piazze (virtuali e non) i ragazzi di Fridays for Future: “Basta false promesse”

A distanza di due anni dal primo sciopero globale per il clima, il movimento organizza una serie di eventi (in parte fisici, in parte virtuali a causa delle misure di distanziamento fisico) per ricordare alla classe politica e a tutta la società che occorre agire subito per contrastare la crisi climatica.
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Federico Turrisi 19 Marzo 2021

Non c'è più tempo nella lotta al cambiamento climatico. Bisogna agire subito e in maniera incisiva per ridurre, o meglio azzerare, le emissioni di gas serra. A dirlo non sono più solo gli scienziati (da decenni ormai), ma da un paio d'anni a questa parte anche milioni di giovani in tutto il mondo, ispirati dagli scioperi scolastici di Greta Thunberg.

Oggi è non è un venerdì qualunque. Oggi è stata proclamata un'altra giornata mondiale di azione per il clima e Fridays for Future torna a ricordare ai politici, alle grandi aziende e a tutta l'opinione pubblica quanto sia urgente affrontare l'emergenza climatica. La richiesta è sempre la stessa: partiamo dal considerare quella climatica una vera e propria crisi, come quella sanitaria che stiamo vivendo con l'attuale pandemia, e agiamo di conseguenza.

Proprio le misure restrittive adottate dai governi di tutto il mondo per contenere la diffusione del coronavirus SARS-CoV-2 impediscono ai ragazzi di Fridays for Future di riempire le piazze e le strade delle città. Ma la protesta non si ferma comunque. Anche in zona rossa. Oltre agli eventi virtuali, tra incontri con ospiti per parlare di temi ambientali e campagne di social bombing, Fridays for Future Italia ha organizzato una serie di manifestazioni in presenza nelle principali città italiane, come bike strike e flash mob, sempre nel rispetto delle misure anti-Covid.

"Fridays For Future – scrive il movimento in un comunicato – ovunque nel mondo torna a protestare perché i politici e le grandi aziende inquinanti fissano obiettivi di riduzione delle emissioni da raggiungere tra 20 o 30 anni e promettono che, in un lontano futuro, faranno qualcosa per contrastare la crisi climatica. Ma queste promesse vuote non servono a nulla perchè non si può scendere a patti con le leggi della fisica. Abbiamo bisogno di azioni immediate e concrete. I fondi del Next Generation Eu devono essere subito investiti in politiche per azzerare le emissioni di gas serra".