
Per spingere chi di dovere ad agire per arginare gli effetti dei cambiamenti climatici, ma anche per eliminare discriminazioni e disuguaglianze, le stesse che stanno comportando una ingiusta gestione dell’emergenza sanitaria e di quella climatica, giovani e adulti del movimento Fridays for Future si stanno organizzando per tornare in piazza, naturalmente nel rispetto di tutte le norme anti-Covid.
Il prossimo Climate strike, previsto il 24 settembre di quest’anno in tutte le piazze italiane, sarà dedicato alla lotta climatica ma punterà i riflettori anche a cittadini e popolazioni. Sarà, dicono gli attivisti, un modo per infondere coraggio e supportare le scelte giuste in vista della COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a novembre.
Come già detto, questa volta il tema del climate change coinvolgerà anche quello delle disuguaglianze, quelle che hanno escluso alcune fasce di popolazione da cure e vaccini, le stesse che non tengono conto delle migrazioni climatiche, le stesse secondo le quali chi è più ricco va protetto di più e vaccinato prima.
Oggetto principale delle richieste degli attivisti saranno come sempre politici e istituzioni, in particolare quelli del Nord del Pianeta. Una rinnovata spinta verso una reale transizione ecologica e un cambio di passo radicale nella gestione dei problemi che interessano tutta la collettività, nessuno escluso, e che con il passare del tempo diventano sempre più evidenti.