
Venerdì 28 aprile la compagnia petrolifera francese Total ha citato Greenpeace France in tribunale. Lo ha fatto perché, secondo la Big, l'Ong avrebbe diffuso informazioni false e fuorvianti in seguito alla pubblicazione del rapporto "L'impronta di carbonio di TotalEnergies: non c'è".
Nel rapporto Greenpeace France ha mostrato come la multinazionale abbia mancato di trasparenza sulla sua impronta di carbonio. Total Energies avrebbe affermato di emettere 455 milioni di CO2, mentre l'Ong stima nel rapporto che le emissioni di carbonio della multinazionale, nel 2019, ammontano a 1,6 miliardi di tonnellate di CO2.
Si tratta della prima volta in cui una multinazionale porta in tribunale l'Ong Greenpeace, chiedendo una cifra simbolica di un euro per danni morali. Ma quello che interessa maggiormente alla compagnia petrolifera è la rimozione da qualsiasi pagina online del rapporto e delle informazioni a esso correlate, come si legge nella richiesta depositata in tribunale. "Questa richiesta non nasconde l'intenzione della tattica: esaurirci con un procedimento lungo e costoso", scrivono gli attivisti di Greenpeace France.
Secondo l'Ong francese, la compagnia petrolifera avrebbe votato contro la risoluzione sul clima dell’organizzazione di attivisti Follow This, con la quale si chiede chiedono a TotalEnergies "di allineare i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra con l’Accordo sul clima di Parigi". Secondo la compagnia infatti, questa risoluzione andrebbe contro gli interessi degli azionisti e dei clienti.
Si tratterebbe quindi, per gli attivisti dell'Ong, di una causa-bavaglio, "la causa SLAPP avviata oggi da TotalEnergies è un classico esempio di multinazionale con enormi profitti (19 miliardi di euro nel 2022) che cerca di mettere a tacere un'organizzazione ambientalista di interesse pubblico che punta il dito contro le sue pratiche ingannevoli e dannose per il clima" scrivono gli attivisti di Greenpeace Francia.