Tra natura, colori e biodiversità, viaggio nella prima Casa delle Farfalle in Italia

Fondata nel 1988 a Montegrotto Terme (Padova) da Enzo Moretto e Gabriella Tamino, all’interno di Butterfly Arc vivono liberamente moltissime farfalle. Un luogo magico e importante per lo studio, la tutela e la conservazione delle specie.
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Gianluca Cedolin 25 Giugno 2021

Enzo Moretto e Gabriella Tamino sono due naturalisti e si sono conosciuti molti anni fa grazie alla loro passione per gli insetti, per le meraviglie della natura e in particolare per le farfalle, la loro leggerezza e i loro colori. Insieme, hanno dato vita a Butterfly Arc, la prima casa delle farfalle italiana e tra le prime al mondo, aprendo la strada a molte esperienze simili. In ambienti tropicali ricreati con una fitta vegetazione e senza nessun pesticida, tantissime splendide farfalle volano libere, catturando l'occhio dei visitatori che si immergono dentro la Casa delle Farfalle.

Anche grazie a Butterfly Arc, si sono sviluppate nel mondo delle reti di associazioni e organizzazioni attente alla tutela in loco delle farfalle, al loro studio e alla loro conservazione. Molte farfalle vengono allevate nei luoghi d'origine, e trasportate quando ancora sono crisalidi nella casa delle farfalle, con mezzi rapidi e sicuri. Ma molti lepidotteri nascono direttamente dentro Butterfly Arc: «Qui le farfalle si riproducono, e questo vuol dire che stanno bene. In passato abbiamo rinunciato a tenere specie che non stavano bene qui, ci sembrava giusto», ci ha spiegato Enzo, accompagnandoci nella casa delle farfalle. La sola presenza di questi insetti certifica il benessere e l'equilibrio ecologico di un ambiente: «Le ali delle farfalle sono un libro aperto sulla natura», ha detto, arrivando a definire le farfalle stesse come «la natura pura».

«Quando ero bambino ho visto la nascita della casa delle farfalle, ricordo il grande entusiasmo nel venire qui i pomeriggi, a conoscere un mondo che sembra tanto distante – ci ha raccontato all'ingresso il sindaco di Montegrotto Terme, Riccardo Mortandello, che era alle elementari nel 1988, l'anno dell'inaugurazione -. Sono molto contento che questo luogo esista ancora oggi, che sia qui sensibilizzarci sul rispetto della natura, sull'importanza di mantenere in equilibrio gli ecosistemi».