Tracce di creme solari nelle nevi del Polo Nord: la scoperta che ci preoccupa

Un studio ha rilevato la presenza di contaminanti emergenti, come creme solari, nei ghiacciai dell’arcipelago delle Svalbard. I ricercatori hanno concluso che la principale fonte di contaminazione è il trasporto atmosferico a lungo raggio.
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Roberto Russo 27 Dicembre 2023

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Science of the Total Environment ha rilevato la presenza di fragranze e filtri UV nei ghiacciai dell'arcipelago delle Svalbard, nel cuore dell'Artico. Lo studio, condotto da un team di ricercatrici e ricercatori dell'Università Ca' Foscari Venezia, dell'Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e dell'Università delle Svalbard, ha analizzato campioni di neve raccolti da cinque ghiacciai, situati nella penisola di Brøggerhalvøya.

I risultati hanno rivelato la presenza di tutti i composti analizzati, sia in prossimità di insediamenti umani sia in luoghi più remoti. Per alcuni di questi composti, come il Benzofenone-3, l'Octocrilene, l'Etilesil Metossicinnamato e l'Etilesil Salicilato, si tratta della prima volta che vengono identificati nella neve artica.

Come arrivano al Polo Nord

I ricercatori hanno concluso che la principale fonte di contaminazione è il trasporto atmosferico a lungo raggio. Infatti, le concentrazioni più elevate sono state riscontrate nelle deposizioni invernali, quando le masse d'aria contaminate provenienti dall'Eurasia raggiungono più facilmente l'Artico.

L'esempio più evidente riguarda proprio alcuni filtri UV normalmente presenti nelle creme solari. L'origine delle maggiori concentrazioni invernali di questi contaminanti non può che risiedere nelle regioni continentali abitate a latitudini più basse: alle Svalbard durante la notte artica il sole non sorge e non vengono utilizzate creme solari.

La distribuzione dei contaminanti varia in base all'altitudine

La distribuzione di alcuni di questi contaminanti varia in base all'altitudine. La maggior parte dei composti ha concentrazioni maggiori a quote più basse, tranne l'Octocrilene e il Benzofenone-3, due filtri UV comunemente utilizzati nelle creme solari, che al contrario sono più abbondanti sulla cima dei ghiacciai, dove arrivano dalle basse latitudini trasportati dalla circolazione atmosferica.

Questi dati saranno utili per definire piani di monitoraggio nell'area, contribuendo anche alla protezione dell'ecosistema locale. I contaminanti selezionati hanno già dimostrato effetti negativi sugli organismi acquatici alterando le funzionalità del sistema endocrino e ormonale. Alcuni di questi composti sono normati a livello locale in diverse isole del Pacifico e sono attualmente sotto indagine da parte dell'Unione Europea.

Lo studio rappresenta un'importante evidenza della presenza di contaminanti emergenti nell'Artico, un'area già duramente colpita dal cambiamento climatico. I risultati dello studio sottolineano la necessità di una maggiore attenzione alla tutela dell'ambiente polare e di azioni concrete per ridurre l'inquinamento atmosferico a livello globale.

Fonte| "Chemicals of Emerging Arctic Concern in north-western Spitsbergen snow: Distribution and sources" pubblicato online su Science of The Total Environment a novembre 2023