Trasformare i mozziconi in terriccio e biocarburante: la missione del progetto Focus, premiato come eccellenza di economia circolare

Il progetto, che si è appena aggiudicato il Premio di eccellenza nazionale “Verso un’economia circolare”, vede in prima fila il Comune di Capannori (in provincia di Lucca) e l’Università di Pisa. L’obiettivo è dare una seconda vita a rifiuti non biodegradabili e non riciclabili come i resti delle sigarette, trasformandoli in substrato inerte per la coltivazione di piante e in una sostanza utile da cui ricavare, attraverso l’uso di micro-alghe, biocarburanti.
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Federico Turrisi 19 Gennaio 2021

Dal letame nascono i fiori, cantava Fabrizio De André in "Via del Campo". Ma potremmo dire che anche dai mozziconi di sigaretta nascono i fiori. In Toscana, e precisamente nella città di Capannori, in provincia di Lucca, infatti questa tipologia di rifiuti viene riutilizzata per la creazione di un substrato inerte, cioè una base biodegradabile per la coltivazione in vivaio di piante ornamentali e di arbusti. Questo grazie al progetto Focus, acronimo che sta per Filter Of Cigarettes reUse Safely, promosso dal Centro interdipartimentale “Enrico Avanzi” dell'Università di Pisa.

Le famigerate cicche sono il rifiuto antropogenico, cioè causato dall'uomo, più diffuso sul pianeta. Si stima che ogni giorno ne finiscano disperse nell'ambiente più di 10 miliardi su scala globale. Considera poi che, oltre a non essere riciclabili, impiegano dai 5 ai 12 anni per degradarsi. Con il progetto Focus si mira invece a dare loro una seconda chance.

Negli scorsi mesi il Comune di Capannori, che ha aderito alla campagna nazionale "No mozziconi a terra" lanciata dalla trasmissione televisiva Striscia la Notizia, ha installato in alcuni punti strategici della città degli appositi contenitori (che assomigliano a delle grandi damigiane), in cui i cittadini possono gettare i mozziconi. I contenitori vengono poi recuperati da Ascit, l'azienda che gestisce i servizi di igiene urbana nell'area lucchese, e trasportati nei laboratori dell'Università di Pisa, dove vengono trasformati tramite un'innovativa procedura.

Nel dettaglio, i residui di sigaretta vengono separati dalle componenti biodegradabili, cioè carta e tabacco e poi trattati in maniera tale da diventare terriccio adatto alla crescita di piante. Non è finita qui. Sulla parte ancora residua di questo processo si aggiunge l'opera di alcune specie di micro-alghe che permettono di ottenere una speciale biomassa, che a sua volta potrà essere poi utilizzata per la produzione di biocarburanti.

Insomma, un progetto sperimentale unico nel suo genere, che abbraccia la filosofia dell'economia circolare, per cui uno scarto viene visto come una risorsa da reimpiegare. Non è un caso che il progetto Focus ha conquistato di recente la quarta edizione del Premio di eccellenza nazionale “Verso un’economia circolare”, promosso da Fondazione Cogeme in collaborazione con l'associazione ambientalista Kyoto Club. Lo sguardo adesso è rivolto al futuro. Tra gli obiettivi del progetto c'è infatti quello di avere anche una ricaduta occupazionale, soprattutto per i giovani neo-laureati, con la creazione di una start-up dell’Università di Pisa in partecipazione con altri enti o imprese.