Il Tratturo Magno è un importante cammino che si snoda per 244 km in Abruzzo, fino a raggiungere le pianure Pugliesi. Non è solo un percorso per ammirare il paesaggio e mettersi alla prova fisicamente, è un viaggio nella transumanza. I tratturi, infatti, sono i sentieri che venivano percorsi dai pastori e sono stati dichiarati Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2019. Si parte da L’Aquila e si arriva a Foggia, passando per il Molise.
Circa 50 anni fa, ogni anno, circa 3 milioni di animali si muovevano dall’Aquila alla Puglia, o viceversa, a seconda della stagione. Il Tratturo Magno, detto anche “del Re” o “Regio Tratturo”, veniva utilizzato per il pascolo delle greggi sul versante sud del Gran Sasso e sul versante nord del Sirente, seguendo il corso dell’Aterno, proprio sotto la città de L’Aquila.
La via, molto antica, si può percorrere in circa 10 giorni, facendo ben 10 tappe e attraversando più di 80 comuni, nelle province de L’Aquila, di Pescara, Chieti, Campobasso e Foggia.
Il tratto ritenuto più faticoso è quello che da Peltuinum porta a Forca di Penne. Il Tratturo Magno finisce a Foggia, dove si trova l’Epitaffio, il monumento punto di arrivo di ben due tratturi, oltre a quello Magno e quello che scendeva da Celano.
Il periodo ideale per percorre il cammino del Tratturo Magno è l’estate. Per vivere il vero foklore, farlo a fine settembre (il 29 settembre in occasione della festa di San Michele Arcangelo), durante il periodo della transumanza, quando partecipano pastori, camminatori e tutti gli appassionati della transumanza e della cultura pastorale. E per questo che non si può nominare il Tratturo Magno senza ricordare le parole di Grabriele D’Annunzio "Settembre, andiamo. È tempo di migrare. Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare: scendono all'Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti".