
Siamo a tre. Tre dei nostri grandi parchi verdi rientrano tra le eccellenze mondiali delle aree protette, le migliori in termini di conservazione e gestione sostenibile.
Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano e quello delle Foreste Casentinesi ora raggiungono il Parco nazionale del Gran Paradiso e diventano i primi rappresentanti italiani nella "Green List" dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.
Si tratta di una rete composta da oltre 1200 membri tra agenzie governative e Ong che ogni anno aggiornano quella che di fatto è la più alta certificazione di eccellenza al mondo per quanto riguarda la governance delle aree protette.
I nostri nuovi ingressi, a cui si aggiungono anche zone francesi, svizzere e della Corea del Sud portano la Green List a quota 59 parchi naturali distribuiti in ben 16 paesi.
Il plauso per il prestigioso riconoscimento, che eleva ancora di più sul territorio italiano e la nostra oculata e lungimirante capacità di gestirlo, è arrivato anche dal Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani: “È motivo di grande soddisfazione che tre parchi nazionali italiani, Arcipelago Toscano, Foreste Casentinesi e Gran Paradiso, abbiano centrato questo obiettivo, a dimostrazione del valore non solo in termini di tutela della biodiversità ma anche di gestione complessiva del nostro prezioso capitale naturale”.
Forse non la conoscevi, ma la Iucn è la più grande rete mondiale deputata alla protezione e alla conservazione della natura. Fu fondata nel 1948, ha il suo quartier generale a Gland, in Svizzera, e ha una missione ben precisa: influenzare, incoraggiare e assistere tutti quegli attori internazionali che si battono per conservare l’integrità della biodiversità assicurando poi un uso equo e sostenibile delle risorse del nostro Pianeta.
Tutte le Aree protette del mondo possono aderire volontariamente alla Green List e per rientrarvi hanno un massimo di cinque anni di tempo per impegnarsi a raggiungere gli standard gestionali individuati dalla IUCN, il cosiddetto Green List Global Standard.
“I siti ammessi alla Green List dell’IUCN si sono distinti per una gestione esemplare, una governance equa e un impegno a lungo termine per una conservazione di successo” ha spiegato Bruno Oberle, il direttore generale dell’IUCN secondo cui, poi, proteggere e conservare in modo efficace le aree protette è decisivo per fermare la “drammatica perdita di vite sulla Terra cui stiamo assistendo”.