adottare maiale

Tutto quello che devi sapere prima di adottare un maialino domestico

Fino a qualche mese fa non esisteva nessuna distinzione tra i maiali da allevamento alimentare e quelli domestici, ma grazie alla battaglia intrapresa dagli animalisti la legge ha riconosciuto uno status diverso per questa categoria. Ecco tutte le regole da seguire per essere in norma e tutelare il tuo animale.
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Maria Teresa Gasbarrone 8 Marzo 2023

Se fino a qualche tempo fa la normalità per chi volesse prendere un animale domestico era scegliere tra cane e gatto, oggi sono sempre di più le persone che decidono di adottare animali meno convenzionali, come maiali e cinghiali.

In termini tecnici si parla di "suidi d'affezione", ovvero tutti quegli esemplari di maiali o cinghiali (ma anche maialini vietnamiti) non destinati alla produzione alimentare (no dpa), ma presi in casa da persone che scelgono di adottarli come animali domestici.

Purtroppo però, come dimostrano i recenti casi di cronaca, spesso chi compie questa scelta non conosce le norme per farlo in modo corretto, esponendo se stesso e il proprio animale a conseguenze anche gravi, che nel migliore dei casi si risolvono con una sanzione economica, ma che potrebbero perfino mettere l'animale a rischio di abbattimento. Vediamo allora come fare per adottare un suidein modo sicuro.

Ci sono rischi per la salute umana?

Se stai pensando di adottare un maialino devi sapere che non è così semplice come prendere un cane o un gatto. Non è nemmeno impossibile, ma ci sono alcune indicazioni da rispettare.

Quando si parla di maiali non si può fare a meno di pensare alla peste suina africana (psa), una malattia su cui ci sono ancora molti dubbi e confusione. La prima cosa da specificare è che la peste suina africana è una malattia virale dei suidi, solitamente letale, per cui non esistono vaccini né cure, ma non contagiosa per gli uomini. Non esiste infatti possibilità di contagio alla specie umana.

Tuttavia la malattia, qualora si diffonda in un allevamento intensivo, può causare danni economici davvero importanti. Anche per questo motivo il governo si è espresso con il decreto legge  del 17 febbraio 2022 "per arrestare la diffusione della Peste Suina Africana".

Cosa dice la legge

Durante la prima ordinanza del commissario straordinario della peste suina africana, quella del 25 marzo 2022, il ministero della Salute ha riconosciuto la possibilità di registrare i "suidi d'affezione come suidi non DPA, ovvero non destinati alla produzione alimentare".

La registrazione deve avvenire attraverso la Banca Dati Nazionale, dove in seguito all'ordinanza del marzo 2022, è stata inserita la categoria "non DPA". Ricorda che la registrazione riguarda tutti gli esemplari detenuti, anche se solo per un periodo.

Lo strumento è finalizzato a permettere il censimento di tutti gli animali presenti sul territorio nazionale, non solo quindi nelle aree infette e in quelle di sorveglianza.

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Una vittoria per gli animalisti

L'ordinanza è stata accolta dagli animalisti di tutto il Paese – che si erano tanto battuti per ottenerla – come un importante risultato, un vero e proprio spartiacque.

L'ordinanza, oltre a riconoscere gli animali detenuti come domestici come categoria a parte, fornisce un fondamentale strumento a difesa della loro esistenza: nell'ordinanza vengono infatti esclusi dall'obbligo di macellazione per il contenimento della psa "i suini non destinati alla produzione di alimenti".

"Si trattaha sottolineato Lavdi un importante riconoscimento del diverso status di questi animali: questo nuovo orientamento di detenzione, infatti, permetterà a tutte le persone che condividono la loro vita con un suide, sia esso un maiale o un cinghiale, allo stesso modo in cui farebbero con un cane o con un gatto, di regolarizzarlo e riconoscerlo in modo adeguato, mettendolo al sicuro da provvedimenti cruenti purtroppo riservati ai suidi negli allevamenti".

A rendere necessaria questa distinzione sono stati infatti le diverse richieste di abbattimento emesse nelle zone in cui la peste suina africana è maggiormente presente. Stiamo parlando soprattutto di Liguria e Piemonte, ma anche Sardegna, Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio.

La Lav si era impegnata soprattutto contro quanto a inizio dell'emergenza si stava verificando in Liguria (ma anche in Piemonte), dove "il Ministero della Salute e la Regione Liguria – si legge sul sito per contrastare la diffusione della epidemia di peste suina africana, hanno incredibilmente ordinato l’immediata macellazione o abbattimento anche di animali sani, di tutti i maialini vietnamiti, i maiali, i cinghiali salvati da singoli, associazioni". Contro la decisione l'associazione, oltre a offrire consulenza legale ai proprietari, ha presentato ricorso al Tar.

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Gli obblighi per chi adotta un maiale

La battaglia degli animalisti ha prodotto quello che è a oggi lo strumento più importante a cui i proprietari maiali domestici – non destinati alla produzione alimentare – devono adeguarsi per tutelare sé stessi e i propri animali.

Si tratta del dispositivo dirigenziale del ministero della Salute del 18 maggio 2022 "inerente all’identificazione e registrazione dei suini detenuti per finalità diverse dagli usi zootecnici e dalla produzione di alimenti".

"Si sottolinea – si legge nel testo – la necessità di applicare le norme vigenti in materia di sanità e benessere animale, inclusa l’identificazione e la registrazione, per tutti i luoghi in cui sono detenuti suini, per tutte le persone che detengono suini, e per tutti i suini, compresi quelli detenuti per finalità diverse dagli usi zootecnici e dalla produzione di alimenti dagli operatori nelle proprie residenze. In caso di inosservanza sono applicabili le sanzioni previste dalla normativa vigente".

Qui puoi trovare tutte le indicazioni a cui devi attenerti se vuoi adottare un maialino. Queste riguardano:

  • Registrazione
  • Modalità di detenzione
  • Modalità di spostamento 

La persona che "detiene suini con orientamento produttivo non dpa"  viene classificato come "operatore" ai sensi del regolamento (UE) 2016/429 e "pertanto è tenuto a garantire la loro identificazione e tracciabilità", mentre il luogo in cui viene definito viene definito "stabilimento".

I maiali non dpa non possono essere destinati – per tutta la loro vita – al consumo umano, né possono essere in nessun modo abbandonati. All'interno dello stesso stabilimento non possono essere ospitati più di due animali.

I proprietari devono registrare il proprio stabilimento nella Banca Dati Nazionale. Se già iscritto, modificare l'indicazione dell'orientamento produttivo, specificando che si tratta di un maiale non dpa.

Per quanto riguarda lo spostamento le regole sono molte ferree e fatta eccezione per urgenze veterinarie, "l’acquisizione e la movimentazione a qualsiasi titolo di suini non dpa sono ammesse esclusivamente previa compilazione da parte dell’operatore del documento di accompagnamento informatizzato".