
Sorridente, posa in tenuta da caccia vicino a un'antilope appena uccisa (probabilmente un esemplare di cudù maggiore): in una mano tiene un fucile, e nell'altra un corno dell'animale. Non è passata inosservata la foto, che sta facendo il giro sui social, di Benjamin Langat, ambasciatore del Kenya in Namibia, mentre mostra soddisfatto un trofeo di caccia.
La foto è stata scattata in Namibia; ma un'immagine del genere, cioè di un alto rappresentante di uno Stato, il Kenya, che si vanta di avere delle avanzate leggi per la conservazione della fauna selvatica (pensiamo solo a quelle che mirano a tutelare la popolazione di elefanti e a contrastare il traffico illegale di avorio), non poteva non suscitare accese polemiche, oltre che un certo imbarazzo per le stesse autorità keniote.
Raggiunto dalla testata locale Mwakilishi, un funzionario del Ministero degli Esteri del Kenya si è affrettato a difendere Langat: "La fotografia è spiacevole perché offende la sensibilità dei keniani. Ma non è stato lui a sparare all'animale. Ha solamente partecipato a quella che è una funzione ufficiale nel suo paese ospitante". Una motivazione di certo poco solida per frenare la raffica di critiche che è arrivata e sta arrivando dal popolo del web e dagli animalisti.