Uccidere gli animali non è un servizio essenziale: gli animalisti chiedono alla Toscana di cambiare le regole sugli abbattimenti

Le associazioni chiedono alla Regione Toscana di rivedere alcuni provvedimenti in merito agli abbattimenti degli esemplari di alcune specie selvatiche.
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Alessandro Artuso 28 Aprile 2020

Salvaguardare la salute degli animali, ed evitarne l'abbattimento di varie specie selvatiche, è un compito sul quale numerose associazioni (ENPA, LAC, LAV LIPU e WWF) si stanno battendo. Diverse organizzazioni hanno infatti chiesto alla Regione Toscana di revocare l'ordinanza n.36 del 14 aprile 2020 che ha come oggetto "Ulteriori misure per la gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID 19 in materia di agricoltura, controllo fauna selvatica e forestazione".

Con questo provvedimento sarebbe consentito di proseguire con l'abbattimento di alcune specie selvatiche anche in questi giorni di emergenza sanitaria. La LAC Toscana parla di "ordinanza illegittima visto che le attività di controllo della fauna selvatica non sono servizi essenziali".

Le associazioni si oppongono

Si ritiene l'ordinanza illegittima visto che attribuisce, senza alcun motivo comprovato (tipo pericolo per la popolazione, sicurezza stradale e tutela delle colture agricole), l'attività di controllo della fauna selvatica. Secondo il WWF la Regione Toscana non ha mostrato il collegamento tra gli abbattimenti e i periodi di divieto, a cui si accompagnano anche i danni per l'agricoltura. "Non c'è l'assoluta necessità e indispensabilità dell’attività di controllo faunistico, tale da consentire di derogare alle prescrizioni relative agli spostamenti, emanate al fine di fronteggiare l’emergenza pandemica da COVID-19".

Ma non finisce qui

Essendo il traffico ridotto, e non essendoci alcun pericolo imminente visto lo stop per l'emergenza sanitaria, questo provvedimento è stato fortemente contestato dalle associazioni che annunciano battaglia. Senza dimenticare che un'autorizzazione di questo ampliamento disposto dalla Regione Toscana autorizzerebbe alcune persone a violare i divieti di spostamento imposti dal governo.