
Perfino gli ultimi movimenti sociali legati al clima non sono riusciti a farci smettere di alzare le spalle di fronte al cambiamento climatico. Si sa, caldo e voglia di vacanze si fanno sentire. Tutto quello che desideriamo, dopo un biennio da dimenticare, è partire per staccare la spina.
Però purtroppo non possiamo permetterci più tutta questa spensieratezza. Mentre diverse regioni del Nord e del Centro Italia fanno i conti con i primi segnali della siccità e con il razionamento d'acqua, un gruppo di ragazzi ha deciso di non volersi arrendere a questa situazione. Si chiamano Ultima Generazione, sono nati dentro gli Extinction Rebellion, ma non ne fanno più parte e si sono resi indipendenti nel tempo.
Mamme, papà, professionisti di ogni tipo, studenti e giovani lavoratori. Tutte persone che hanno realizzato la gravità della situazione e hanno messo da parte il proprio benessere per dedicarsi alla collettività.
Ultima Generazione è una "campagna italiana di disobbedienza civile" nata nel 2021 e sensibilizza la società civile a interessarsi dei temi ecologisti con azioni di protesta e blocchi stradali.
Nei giorni scorsi alcuni di questi attivisti hanno deciso di bloccare alcune uscite del Grande Raccordo Anulare, a Roma. Le azioni sono state riprese dai telefonini degli automobilisti e dagli attivisti stessi. Tra chi li ha invitati a cercarsi un lavoro e chi di protestare davanti al Campidoglio, hanno subito anche delle aggressioni per via di qualcuno che non ha tollerato il blocco stradale e lo ha forzato con il proprio mezzo.
Ma cosa chiede Ultima Generazione?
Il 20 giugno un gruppo di attivisti è stato portato in questura, in seguito a un blocco stradale all'uscita del Grande Raccordo Anulare della Portuense. Abbiamo parlato con Michele di Ultima Generazione, un attivista che ci ha raccontato cosa è successo e per cosa si battono.
"Eravamo nove persone in questura, altre sono uscite e tre sono rimaste lì per accertamenti. Abbiamo ricevuto denunce per interruzione di pubblico servizio, manifestazione non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale", racconta Michele. Il blocco stradale avvenuto sul Raccordo ha visto momenti di tensione con gli automobilisti e lunghe code sul GRA. "La maggior parte si è arrabbiata, sul lato destro di dove mi trovavo io c'era molta aggressività", racconta Michele, e continua "dove ero fermo io c'era molta più comprensione, c'era chi ha riconosciuto le ragioni ma non il metodo e c'era chi invece è venuto a ringraziarci".