Un container che crea nuvole per raccogliere acqua potabile: ecco Wedew!

È la start up Skysource a essersi aggiudicata l’assegno da 1,5 milioni di dollari messo in palio dal Water Abundance XPRIZE, grazie al prototipo di un container che replica al proprio interno la creazione delle nuvole e genera acqua potabile a partire dalle biomasse, in un processo che utilizza energia rinnovabile al 100%.
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Sara Del Dot 7 Novembre 2018

Riesci a immaginare come sarebbe la tua vita senza acqua potabile sempre a disposizione? Bene, pensa che quasi un miliardo di persone nel mondo vivono costantemente senza acqua sicura a disposizione da poter bere. Per questo motivo è necessario riuscire a mettere in campo iniziative che possano aiutare a rifornire queste popolazioni, prevalentemente africane e asiatiche, di acqua che possano bere senza il rischio di contrarre infezioni o malattie gravi che possono costare anche la vita. Ed è proprio questo il motivo che nel 2016 ha spinto il Tata Group e l’Australian Aid a lanciare una competizione che consentisse di proporre progetti che contribuissero a fronteggiare questa problematica nel mondo. E l’hanno fatto attraverso il Water Abundance XPRICE, che il 20 ottobre 2018 ha premiato il prototipo vincitore con un assegno da 1,5 milioni di dollari.

Il Premio

Il premio XPRIZE, nato nel 1994, porta con sé l’obiettivo di incentivare la creazione di nuove tecnologie che aiutino gli abitanti delle zone del mondo più svantaggiate a vivere meglio. A questa specifica competizione riguardante l’acqua potabile (Water Abundance XPRIZE), hanno partecipato 98 gruppi provenienti da 27 diversi paesi del mondo. I criteri cui i progetti in competizione dovevano attenersi per poter vincere erano tutt’altro che scontati. Il prototipo ideale sarebbe dovuto essere un dispositivo in grado di estrarre dall’atmosfera una quantità minima di 2.000 litri d’acqua al giorno, avere un costo economico e operativo non superiore ai 2 centesimi per ogni litro raccolto funzionare ad energia 100% rinnovabile. In palio, 1,5 milioni di dollari, messi a disposizione dalle varie multinazionali che hanno sponsorizzato la competizione.

Il container che crea nuvole

Il prototipo che si è aggiudicato il premio si chiama Wedew (Wood-to Energy-Deployed Emergency Water), e nasce dalla start-up Skysource/Skywater Alliance, capitanata dall’architetto americano David Hertz e da sua moglie Lara Doss-Hertz, fotografa. Si tratta di un vero e proprio container, di quelli utilizzati per il trasporto merci, chiamato Skywater, all’interno del quale si replica il processo di formazione delle nuvole grazie all’energia generata a partire dalle biomasse messe a disposizione. In pratica, biomasse come trucioli, noci di cocco o legna vengono messe in un gassificatore che le vaporizza generando energia. A quel punto l’aria calda e l’aria fredda si incontrano, generando una condensa (proprio come accade alle nuvole in cielo) che viene subito raccolta e imbottigliata. In più, dal processo di vaporizzazione delle biomasse si ottiene anche carbone, usato poi come fertilizzante per il terreno. Insomma, pare che Wedew non abbia difetti. Crea acqua, è collocabile ovunque nel mondo, funziona da solo, aiuta le persone ma anche il territorio. Un’idea rivoluzionaria che ha meritato il premio, grazie al quale probabilmente i suoi ideatori continueranno a implementarne la tecnologia e magari cercheranno di crearne quante più possibili da dislocare in giro per il mondo e dare un aiuto concreto alle popolazioni in difficoltà.