Un gruppo di chimici giapponesi potrebbe aver trovato una tecnica capace di eliminare i PFAS

In uno studio dell’Osaka Metropolitan University un team di ricercatori è riuscita a sintetizzare a partire dai PFAS, gli “inquinanti eterni”, dei composti chimici che potrebbero essere utilizzati in diversi settori.
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Maria Teresa Gasbarrone 14 Novembre 2023

I PFAS sono stati definiti "inquinanti eterni" per la loro capacità di resistere ai naturali processi di degradazione praticamente in eterno. Presto però questo potrebbe cambiare, almeno stando a un recente studio dell'Osaka Metropolitan University.

Un gruppo di chimici dell‘università giapponese potrebbe aver trovato il modo per porre fine alla vita "eterna" dei PFAS (composti per- e poli-fluoroalchilici), attraverso una tecnica semplice ma innovativa che converte queste sostanze nocive in composti di valore.

I PFAS sono dei composti chimici acidi molto forti in forma liquida, usati soprattutto in campo industriale. Al momento se ne trovano 4700 diversi, ma hanno tutti una particolare struttura che permette loro di resistere ai naturali processi di degradazione e che quindi nel corso del tempo si accumulano negli esseri umani e nell'ambiente. Per questo motivo sono anche detti "inquinanti eterni".

Lo studio

Un gruppo di ricerca guidato dal professor Masato Ohashi e dal professore assistente Kenichi Michigami della Graduate School of Science della Osaka Metropolitan University ha sintetizzato con successo dei composti chimici chiamati N-eterocicli carbenici (NHCs) fluorurati a partire da perfluoroalcheni, un tipo di PFAS.

Come si legge nei risultati dello studio, pubblicati sul Journal of the American Chemical Society. Questi NHC sono preziosi per stabilizzare le molecole instabili e migliorare l'efficienza catalitica. Grazie a ulteriori modifiche strutturali, si prevede che questi NHC troveranno applicazione in un'ampia gamma di sostanze, tra cui catalizzatori e materiali che emettono luce.

"I nostri risultati consentono di trasformare facilmente i PFAS nocivi in NHC funzionali", ha spiegato il Michigami: "Le applicazioni versatili degli NHC fluorurati mostrano potenziali vantaggi in vari campi come la chimica del fluoro, la chimica organometallica, la chimica della catalisi e la scienza dei materiali".

Ovviamente, si tratta di un primo studio, ma potrebbe diventare un punto di partenza importante nell'individuazione di una strategia capace di eliminare i PFAS, le cui conseguenze sull'ambiente e sull'uomo sono ormai note.

Fonte | "N-Heterocyclic Carbenes with Polyfluorinated Groups at the 4- and 5-Positions from [3 + 2] Cycloadditions between Formamidinates and cis-1,2-Difluoroalkene Derivatives" pubblicato su Journal of the American Chemical Societya settembre 2023.