Verde, dal design che mischia lo stile industriale a quello art deco: si chiama "Exhale", "Espira", ed è il primo lampadario che sfrutta la fotosintesi clorofilliana per depurare le stanze dallo smog domestico.
Un esemplare si trova al Victoria and Albert Museum di Londra, nella collezione permanente, ed è bellissimo, oltre che foriero di speranza: se questa biotecnologia venisse applicata a tutti gli oggetti di design, la qualità dell'aria e della vita ne gioverebbe decisamente.
Come lo definisce il suo creatore Julian Melchiorri, "Exhale" è un lampadario pendente e bionico che purifica l'aria interna. Sfruttando le più recenti scoperte in campo biotecnologico e ingegneristico, il disegnatore ha architettato questo oggetto che promette di migliorare la qualità della vita purificando l'aria degli ambienti chiusi attraverso la fotosintesi clorofilliana eseguita naturalmente dai microorganismi utilizzati nei moduli a forma di foglia che formano la struttura della lampada a soffitto.
Per disegnarla, Melchiorri ha preso spunto proprio dalla natura e delle sue forme, includendo nel design la funzione pratica di cui stiamo parlando. A livello strutturale, quindi, "Exhale" dei presenta come una lampada dalla struttura in metallo; ogni braccio supporta una "foglia" (in tre misure differenti) che si ripete in un pattern regolare e radiale (come fosse una pianta o una conchiglia).
A differenza di altri oggetti d'arredo ed elementi di design che purificano l'aria interna attraverso meccanismi strutturali, "Exhale" è vivo e vivente. Al suo interno sono infatti presenti microorganismi che si riproducono e che svolgono le proprie funzioni depurative biologicamente naturali. Il tutto in un circolo virtuoso: la luce del lampadario non illumina solo l'ambiente circostante, ma stimola la fotosintesi clorofilliana delle microscopiche piante presenti nelle foglie.
La fotosintesi operata da questi microorganismi è molto importante: le micro piante presenti nella lampada "mangiano" infatti l'anidride carbonica presente nell'aria, rilasciando a loro volta ossigeno nella stanza. Si tratta di uno scambio costante ed efficace: le persone che vivono la stanza rilasciano sostanze utili ai microorganismi, che dal canto loro emettono l'ossigeno necessario alla vita umana. Il processo metabolico è a doppio senso ed è un ottimo esempio di naturale economia circolare.
L'inquinamento non è solo esterno, in strada. Anche l'aria interna delle stanze è spesso densa di sostanze tossiche e polveri sottili, sia a causa degli elementi che entrano attraverso le porte e le finestre, sia a causa dell'anidride carbonica prodotta da chi vive in casa e a causa dei materiali che vengono utilizzati, per esempio, per le pulizie quotidiane, spesso tossici. Cercare di depurare l'aria riempiendo casa di piante o sfruttando oggetti di design (come questo) che svolgono questa funzione è dunque molto importante, per evitare complicazioni dovute alla respirazione dello smog interno.