
Un esemplare di gipeto, uccello rapace della famiglia Accipitridae, è nato da poco sotto le cure dello staff del Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona). Il piccolo esemplare è una femmina che ha rotto il guscio nell'incubatrice i primi giorni di marzo e che rappresenta una nascita importante per la salvaguardia della specie. I due genitori, però, non hanno contribuito direttamente alla sua nascita avendo già causato problemi durante la seconda deposizione delle uova. La gipetina il 13 giugno sarà portata nel Parco Regionale Des Grand Causses, che si trova in Francia, per spiccare il volo.
Non si tratta del primo episodio di questo tipo visto che la struttura è coinvolta nel progetto "LIFE Gypoconnect" con la collaborazione della Vulture Conservation Foundation. Il loro obiettivo è quello di aumentare il numero di esemplari della specie che per colpa dell'uomo si estinse sulle vette delle Alpi Europee circa 40 anni fa: attualmente invece sono 323 gli esemplari nati e successivamente rimessi in libertà. La specie è tornata a volare alto, forte di una nuova vita per l'intera specie dei gipeti.
In assenza della mamma naturale, fondamentale nei primi momenti di vita, lo staff si è letteralmente camuffato per allevarla. Si tratta di un processo apparentemente scontato, ma dal significato fondamentale per il suo cammino. L'imprinting con l'uomo, ovvero fissare le caratteristiche fisiche degli individui che ti allevano, sarebbe deleterio per l'esemplare di gipeto. La necessità di affrontare la vita, quella vera del rapace, impone per il suo bene delle regole molto rigide e allo stesso tempo decisive.
Il direttore tecnico del Parco Natura Viva di Bussolengo, Camillo Sandri, ha spiegato come lo staff abbia creato la finta madre dell'esemplare. "In silenzio assoluto e coperti integralmente da un saio marrone che lasciava spazio solo agli occhi, offrivamo cibo alla piccola tramite un fantoccio da indossare al braccio che riproduce le esatte fattezze del volto di mamma gipeto. Il suo becco finto prelevava pezzettini di carne da una ciotola e li porgeva alla piccola che rispondeva davvero bene, pigolando e riconoscendo la sua mamma-fantoccio, la quale veniva lasciata di fronte a lei in maniera permanente".