Una dermatite sta uccidendo i delfini: secondo un nuovo studio è colpa del cambiamento climatico

La “freshwater skin disease”, ovvero “malattia cutanea dell’acqua dolce” è stata scoperta nel 2005 ma continua a fare vittime tra i delfini di tutto il mondo. Un nuovo studio collega direttamente la dermatite al cambiamento climatico, responsabile del calo di salinità dell’acqua che provoca la comparsa di lesioni simili a ustioni e infezioni sulla pelle dei cetacei, destinati a morire in modo lento e doloroso.
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Alessandro Bai 5 Gennaio 2021

Il termine “freshwater skin disease”, anche tradotto in “malattia cutanea dell’acqua dolce” potrebbe dirti poco o niente in un primo momento. Ci sarebbe però anche l’uomo, seppur indirettamente, tra i responsabili di questa patologia, in grado di uccidere lentamente e in modo doloroso i delfini, dopo aver provocato lesioni che arrivano a coprire fino al 70% del corpo dei cetacei.

Lo suggerisce un nuovo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, che collega questa strana dermatite mortale, osservata per la prima volta nel 2005, al cambiamento climatico. Sembrerebbe infatti che l’aumentata frequenza dei fenomeni meteorologici più estremi abbia provocato negli ultimi anni un calo della salinità dell’acqua evidentemente non tollerato dalla pelle dei delfini, che tendono quindi a sviluppare delle macchie dolorose simili a ustioni, fino ad arrivare alla morte.

Come ti dicevo, la dermatite da acqua dolce è stata scoperta nel 2005, in seguito al passaggio dell’uragano Katrina, che devastò diverse aree costiere degli Stati Uniti. All’epoca, le lesioni sui corpi dei delfini erano state osservate per caso, ma il ripetersi di episodi simili negli anni successivi ha portato i ricercatori a indagare sull’origine della malattia.

Nel 2017, per la prima volta, uno studio associò le macchie a un’esposizione prolungata a bassi livelli di salinità nell’acqua, che possono durare anche per diversi mesi dopo il passaggio di cicloni o uragani, a causa delle enormi quantità di pioggia, e quindi acqua dolce, riversate in mare. Il cambiamento climatico, in particolare l’aumento delle temperature, fa sì che questi eventi meteorologici si verifichino più spesso, motivo per cui i ricercatori si aspettano che questa dermatite colpisca sempre più delfini a livello mondiale.

Dopo i diversi casi osservati negli Stati Uniti, gli episodi più recenti di dermatite da acqua dolce si sono verificati in Australia, all’interno di 2 diverse comunità di delfini del genere Tursiops. I ricercatori si sono concentrati in particolare su 2 cetacei morti, che presentavano però alcune evidenti caratteristiche in comune: il calo importante della salinità delle acque nelle quali nuotavano i delfini e la conseguente comparsa di una dermatite, caratterizzata da lesioni ulcerative su gran parte del corpo e dalla presenza di un mix di funghi, batteri e alghe sulla pelle degli animali. Le infezioni che ne derivano sono soltanto una delle cause della morte dei delfini, che spesso arriva al termine di un lungo periodo di sofferenza.

È soltanto l'ennesimo, chiaro indizio dei cambiamenti in atto sul nostro pianeta.

Fonte| Fresh water skin disease in dolphins: a case definition based on pathology and environmental factors in Australia pubblicato su Scientific Reports il 15 dicembre 2020