Una doggy bag sempre con te per combattere lo spreco alimentare

C’è chi si imbarazza a farne richiesta, chi al contrario, riconoscendone il successo ottenuto anche in Italia, non si fa problemi a chiederla al ristoratore, La doggy bag è uno strumento in più per combattere gli sprechi alimentari. E se ne viene migliorata anche la veste, il suo appeal è innegabile.
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Gaia Cortese 26 Ottobre 2019

È ormai chiaro a tutti che non devi per forza avere un cane che ti aspetta a casa per fare richiesta della tua doggy bag quando te ne vai da un ristorante. Il motivo per cui il sacchetto con cui ci si porta a casa quanto abbiamo avanzato nel piatto è chiamato così, è dovuto al fatto che nel 1949 il ristorante Dan Sampler’s Steak Joint di New York aveva posto sul sacchetto per impacchettare gli avanzi, l’immagine di un cane che incitava i clienti più timorosi a portar via il cibo avanzato, proprio per non sprecarlo.

Deve essere andata così, anche se è altrettanto vero che nel periodo del secondo conflitto mondiale, l’abitudine di portare via ciò che non si era consumato al ristorante, negli Stati Uniti si è diffuso in tutta i ceti sociali in modo equo e spontaneo.

Con il tempo la doggy bag è arrivata anche in Italia. In un anno sono stati consegnati 35 mila contenitori in 875 ristoranti di 22 città, il 70% utilizzato per il cibo, il 30% per il vino. Questo è stato possibile grazie all'iniziativa promossa dalla Fipe (Federazione italiana dei Pubblici Esercizi) in collaborazione con Comieco (Consorzio per il riciclo e il recupero di carta e cartone) per combattere lo spreco di cibo.

Secondo 3 ristoratori su 4, grazie al Rimpiattino, sarà possibile assestare un duro colpo allo spreco di cibo.

Per l'occasione, proprio Comieco e Fipe avevano lanciato Rimpiattino, un contenitore realizzato in cartone riciclabile al 100% e con una veste grafica firmata da artisti e designer.

Rimpiattino, la doggy bag lanciata da Comieco e Fipe.

Lo potresti trovare in alcune fiere o eventi, organizzati in collaborazione con Comieco, ad esempio come contenitore per riporre il bicchiere in vetro, come richiesto dalle norme sull’ordine pubblico all’uscita delle manifestazioni.

Il valore dello spreco alimentare in Italia vale quasi 16 miliardi di euro all’anno.

La diffusione della doggy bag nei ristoranti è anche un punto chiave della Legge n. 166/2016, conosciuta come norma “antisprechi”, la cui prima firmataria è stata l’onorevole Maria Chiara Gadda. Scopo di questa legge è ridurre gli sprechi lungo tutta la filiera agro-alimentare, favorendo il recupero e la donazione dei prodotti in eccedenza. Con l’approvazione della legge di bilancio 2018 l’ambito di applicazione della norma "antisprechi" è stato ampliato: oltre ad alimenti e farmaci, è possibile donare anche prodotti per l’igiene e la cura della persona e della casa, integratori alimentari, biocidi, presidi medico chirurgici, prodotti di cartoleria e cancelleria.

Fonti | Fipe, Unione Nazionale Consumatori