
Una colossale macchia solare con un'estensione di circa 140.000 chilometri si sta avvicinando al centro del disco solare e, di conseguenza, si sta allineando in modo diretto con la Terra. Questa formazione, localizzata nella fascia equatoriale del Sole, è una regione altamente magnetica e attiva, potenzialmente responsabile di brillamenti solari ed espulsioni di massa coronale (CME), eventi che possono provocare tempeste geomagnetiche con effetti rilevanti sul nostro pianeta.
La macchia solare, denominata AR 4079, è composta da due enormi nuclei scuri, ciascuno dei quali supera ampiamente le dimensioni del nostro pianeta. Per dare un'idea delle proporzioni, la Terra misura circa 12.800 km di diametro, mentre questa struttura solare potrebbe contenerne fino a 11 allineate. L’astrofisico Tony Phillips ha commentato la situazione su Spaceweather.com, sottolineando l’enorme potenziale energetico della macchia.
Secondo la NASA, le macchie solari (in inglese sunspots) sono zone temporaneamente più fredde della superficie solare, causate da una forte concentrazione di linee di campo magnetico. Queste linee creano una “gabbia” che trattiene il calore all’interno del Sole, impedendone l’emissione verso l’esterno. Di conseguenza, le macchie risultano più fredde – e quindi più scure – rispetto alle aree circostanti della fotosfera, la porzione visibile della stella.
Le temperature nelle macchie solari si aggirano intorno ai 3.700 °C, contro i circa 5.500 °C delle zone più chiare. Durante il picco del ciclo solare di 11 anni, come quello in corso, il campo magnetico del Sole diventa estremamente instabile e soggetto a riconnessioni magnetiche, che rilasciano immense quantità di energia sotto forma di brillamenti solari.
Quando le linee magnetiche si riconnettono, si verificano le cosiddette eruzioni solari (o flare), che possono a loro volta generare le espulsioni di massa coronale (CME). Queste sono gigantesche ondate di plasma e campi magnetici che si propagano nello spazio a velocità elevatissime. Se dirette verso la Terra, possono colpire la magnetosfera terrestre, generando tempeste solari o geomagnetiche.
Nel caso della macchia solare AR 4079, gli scienziati hanno già rilevato brillamenti di classe M, la seconda categoria più intensa dopo la X. Le classi di brillamenti sono:
Le tempeste geomagnetiche estreme (classificate G5) possono avere effetti devastanti sulla Terra, tra cui:
Eventi di questo tipo potrebbero portare a blackout prolungati di settimane o mesi. Il recente blackout in Spagna e Portogallo potrebbe essere stato solo un segnale d’allarme. Se una CME simile a quella dell’Evento di Carrington del 1859 colpisse oggi la Terra, le conseguenze sarebbero molto più gravi, considerando la nostra attuale dipendenza dalle tecnologie elettroniche.