Una mascherina etica, riutilizzabile e certificata che può salvare la nostra salute e quella del Pianeta, senza dimenticare gli individui

È lavabile, ha un filtro intercambiabile ed è sicura. Per noi, per l’ambiente e per chi ha vissuto le conseguenze del virus sulla propria pelle. Si chiama Eta-20, nasce da una cooperativa sociale di Bologna e aiuta proprio tutti.
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Sara Del Dot 25 Marzo 2021

Dal Covid-19 dobbiamo proteggerci. E distanziamento e mascherine al momento sono l’unica arma che ogni singolo cittadino possiede per sentirsi più sicuro e difeso. L’utilizzo smisurato di dispositivi di protezione individuale certificati e sicuri, però, comporta anche una produzione di rifiuti davvero insostenibile. Avevamo iniziato a parlarne ancora a luglio, quando il mondo iniziava a rendersi conto del fatto che le mascherine stavano iniziando a disperdersi dappertutto, dalle strade ai parchi ai fondali degli oceani. Oggi la situazione è molto, molto peggiorata. E per testarlo con i tuoi occhi ti basta fare una prova. Quante mascherine conti a terra, nelle aiuole o appese agli alberi nel tragitto che compi da casa tua al tuo luogo di lavoro, oppure facendo una semplice passeggiata?

Per questa ragione è importante, nell’assoluta tutela della salute di ciascuno e secondo modalità certificate, offrire la possibilità di proteggere se stessi e, al tempo stesso, il Pianeta in cui viviamo e che stiamo rapidamente soffocando sotto tonnellate di oggetti monouso.

Fa tirare un sospiro di sollievo, quindi, la comparsa sul mercato di un dispositivo di protezione individuale nato apposta per aiutare noi a proteggerci, il Pianeta a sopravvivere e anche individui fragili e svantaggiati a lavorare e tornare parte del sistema produttivo in un periodo buio per tutti.

Si chiamano Eta-20, nascono a Bologna e sono le mascherine ecologiche che aiutano tutti.

Nate dalla cooperativa Eta Beta, che da anni si occupa di inclusione sociale, le mascherine Eta-20 nascono già inserite in un approccio al mondo che è al tempo stesso sociale, sanitario e di economia circolare e lotta al monouso. L’idea si è trasformata in realtà grazie alla collaborazione della cooperativa con Pretty Moda, Zero Waste Italy e il supporto scientifico dell’Università di Bologna, nello specifico tramite i dipartimenti di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali e quello di Scienze mediche e chirurgiche.

Eta-20 è una mascherina il cui tessuto è realizzato da Pretty, cooperativa di Carpi, con un trattamento antivirale e antimicrobico. Al suo interno deve essere inserito un filtro realizzato invece dall’azienda Baritech Operations. Si tratta di un dispositivo medico testato, con un’efficienza della filtrazione batterica che raggiunge il 99,8% e i test di pulizia microbiotica, resistenza agli spruzzi e biocompatibilità dei tessuti superati.

Al momento dell'acquisto, sul sito a 12 euro, la mascherina viene consegnata con trenta filtri e può essere adattata con un logo aziendale nel caso in cui un'impresa volesse adottarne la filosofia. Cosa che è già accaduta a diverse realtà alla ricerca di una mascherina che fosse sì, personalizzata, ma anche sicura. Al momento l'acquisto di queste mascherine sta garantendo l'inserimento lavorativo di 10 persone fragili.

Un modo più consapevole di proteggersi, uno sguardo più ampio su ciò che, nel mondo, ha bisogno di essere difeso: salute, ambiente e persone. La produzione di queste mascherine, infatti, potrebbe arrivare fino a 20.000 a settimana, numeri che consentirebbero un sempre maggiore inserimento lavorativo e sociale di chi, soprattutto in questo periodo, ha vissuto le conseguenze sociali del virus sulla propria pelle.