L’ambiente riguarda tutti noi. I cambiamenti climatici, lo sfruttamento dei suoli, le catastrofi naturali, il consumo indiscriminato delle risorse sono tutte tematiche che, anche se spesso non ce ne rendiamo conto, influiscono molto sul nostro presente e, soprattutto, sul nostro futuro. E tu, ti interessi mai a cosa accade al mondo attorno a te? Cerchi spesso informazioni per capirci qualcosa in più oppure quando al telegiornale passa la notizia dell’ennesima specie animale estinta o del progressivo scioglimento dei ghiacciai in Antartide inizi a fare zapping alla ricerca di qualcosa di più interessante? Beh, se sei una persona che davanti a servizi televisivi riguardanti l’ambiente si annoia terribilmente, nell’anno appena trascorso di certo non hai avuto bisogno di cambiare canale molto spesso. Infatti, tra novembre 2017 e ottobre 2018 soltanto il 9% dell’informazione televisiva ha riguardato tematiche ambientali.
Il dato è stato pubblicato nel rapporto Eco-Media 2018, presentato a Roma in occasione del forum nazionale “Ambiente e sviluppo sostenibile tra informazione, economia e politica”, un incontro per ragionare sull’importanza dell’informazione di settore, così da provare a rendere i cittadini consapevoli e informati in merito a tematiche che li riguardano da vicino, anche se molto spesso fanno fatica ad accorgersene.
L’analisi ha preso in considerazione il periodo di tempo tra novembre 2017 fino a ottobre 2018, e ha effettuato un conteggio del numero di notizie dedicate all’ambiente nelle edizioni prime time dei sette telegiornali principali italiani, quali Tg1, Tg2, Tg3, Tg4, Tg5, Studio Aperto, Tg La7. Il bilancio non è stato dei migliori. Nel corso dell’intero anno, infatti, su 49.455 notizie complessive soltanto 4.650 hanno riguardato l’ambiente, per un totale del 9%. Ben due punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente, in cui questo genere di informazioni aveva rappresentato l’11% delle news.
Un dato che va evidenziato, inoltre, è il fatto che nella dicitura “informazione ambientale” vengono incluse anche le notizie riguardati i danni provocati dai disastri naturali e condizioni meteorologiche estreme. Nello specifico, della totalità delle notizie di questo genere trasmesse, il 41% ha riguardato l’evoluzione delle condizioni atmosferiche e meteorologiche, il 30% si è occupato della cronaca di disastri naturali, il 19% si è concentrato su temi ambientali più generali e solo l’8% ha parlato di natura e animali. Inoltre, la quasi totalità delle informazioni hanno riguardato situazioni ed eventi avvenuti entro i confini nazionali. Insomma, pare che la natura funzioni a livello televisivo soltanto se presentata in un’ottica di spettacolarizzazione o in una prospettiva di estrema vicinanza locale. Altrimenti, meglio cambiare canale.
Promosso dall’associazione di comunicatori e giornalisti Pentapolis Onlus, che nel 2014 ha creato assieme alla Lumsa e all’Osservatorio di Pavia l’Osservatorio Eco-Media, il rapporto Eco-Media nasce dalla necessità di valorizzare le notizie ambientali per l’interesse pubblico che in sé ricoprono, togliendo loro l’accezione di semplice sfondo di notizie di cronaca. L’ambiente, infatti, necessita di maggiore spazio nel panorama informativo, dal momento che i suoi cambiamenti e le sue problematiche riguardano il presente ma soprattutto il futuro di tutti noi. Fortunatamente, hai la possibilità di informarti attraverso tanti altri canali. In particolare sui siti delle principali testate è sempre presente una sezione dedicata esclusivamente a tutte le notizie ambientali, oltre a numerose campagne di comunicazione a riguardo. L’informazione ambientale c’è, va soltanto cercata un po’. E se tutti manifestassimo più interesse a saperne e capirne di più, sicuramente quella piccola percentuale televisiva l’anno prossimo potrebbe salire un pochino.