Una pianta invasiva si sta diffondendo più velocemente del previsto (e la colpa è del Climate Change)

Si chiama Halophila stipulacea e dal Mar Rosso è arrivata nel Mar Mediterraneo. La sua crescita sembra inarrestabile, e il motivo è da ricondurre alle temperature sempre più alte dei nostri mari.
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Sara Polotti 11 Marzo 2023

A quanto pare, la Halophila stipulacea ha bruciato le tappe: avrebbe dovuto diffondersi nel Mar Mediterraneo nel giro di cinquant'anni circa, ma l'innalzamento delle temperature ne ha facilitato la crescita (e di molto).

Ma perché è un problema? E come è arrivata fino ai nostri mari una pianta invasiva originaria dell'Oceano Indiano e del Mar Rosso?

Cos'è la Halophila stipulacea

La Halophila stipulacea è una pianta acquatica, nello specifico un'angiosperma marina, della famiglia Hydrocharitaceae. Infestante e colonizzatrice, si diffonde nelle aree in cui arriva in pochissimo tempo ed è quindi considerata invasiva.

Appurato che si tratta di una pianta acquatica esotica, la Halophila stipulacea abita ormai anche le nostre acque. Ma com'è arrivata fin qua? Attraverso il Canale di Suez, molto probabilmente aggrappandosi a imbarcazioni da diporto e alle loro ancore.

Inizialmente i mari italiani che la ospitavano erano lo Ionio (la costa siciliana) e il basso Tirreno (le Eolie e Palinuro). Ora però la situazione potrebbe variare più repentinamente del previsto. La Halophila stipulacea si sta espandendo in tutto il Mar Mediterraneo, popolando fondali bassi e acque non troppo agitate.

Le temperature aiutano la diffusione

Basta fare un ragionamento molto semplice per capire il motivo di questa diffusione, che fino a poco tempo fa studiosi e studiose ritenevano più lenta. Stimavano, infatti, che ci sarebbero voluti cinquant'anni circa perché questa pianta colonizzasse tutto il Mediterraneo.

Essendo una pianta acquatica tropicale, la Halophila stipulacea predilige il caldo. Ecco perché finora ad ospitarla era solo la parte sudorientale del nostro mare.

Il cambiamento climatico, tuttavia, sta rendendo le acque più calde anche nelle zone che tendenzialmente registravano temperature più basse, rendendo più semplice l'espansione di questa angiosperma, che secondo un recente studio pubblicato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali dell'Università del Salento si trova ora anche nel Golfo di Taranto e in altre zone più occidentali del Mediterraneo.

Le implicazioni

La diffusione di questa pianta acquatica, spiegano i ricercatori, prima di questa ricerca era silenziosa e nascosta, sconosciuta agli esperti. Le prime avvisaglie si erano avute una decina di anni fa, ma l'osservazione recente ha mostrato come l'invasione sia particolarmente veloce e massiccia.

Pur non essendo una pianta pericolosa, la storia della Halophila stipulacea fa riflettere sull'equilibrio degli ecosistemi e sulla precarietà della biodiversità. Nel caso di specie più aggressive e pericolose per gli altri vegetali, infatti, una diffusione così repentina potrebbe rappresentare un problema. Una delle tante conseguenze meno palesi del cambiamento climatico, ma comunque importanti.