Una piattaforma online per una filiera corta: l’Alveare che dice Sì, dal produttore alla tua tavola!

Una piattaforma di vendita che favorisce gli scambi diretti fra produttori locali e comunità di consumatori. L’Alveare che dice sì! è un progetto nato da poco, ma che oggi conta ben 1.400 produttori coinvolti e 65.000 membri registrati.
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Gaia Cortese 15 Ottobre 2018

Tutte le volte che si parla di prodotti a km 0 o di filiera corta si fa riferimento a prodotti, solitamente generi alimentari come ortofrutta, carne, latticini e uova, la cui vendita avviene in un’area distante pochi chilometri da quella di produzione. Una vera e propria alternativa alla commercializzazione di alimenti a cui siamo abituati da sempre, ossia quella della grande distribuzione. A differenza di quest'ultima, infatti, la filiera corta punta a ridurre i passaggi che esistono tra produttore e consumatore ottenendo così un abbattimento delle spese legate a distribuzione e trasporto.

Un esempio di questo tipo di distribuzione è una recente piattaforma di vendita che favorisce gli scambi diretti fra produttori locali e comunità di consumatori impegnati a creare piccoli mercati temporanei a km 0, conosciuti come Alveari. L'Alveare che dice Sì! è un progetto nuovissimo, nato solo tre anni fa con i primi Alveari realizzati a Torino: oggi gli alveari distrbuiti sul territorio sono ben 165, 1.400 i produttori coinvolti e ben 65.000 membri registrati.

Come funziona?

Tutto inizia da un'azienda o un'associazione, ma perchè no, anche da un privato, che decide di aprire il proprio Alveare. Fatto ciò, il suo principale compito sarà quello di creare nel raggio di 250 km una rete di produttori che mettano in vendita i loro prodotti alimentari: frutta, verdura, uova, latticini e così via. Allo stesso tempo il gestore del nuovo Alveare deve trovare sul territorio persone interessate a comprare i prodotti locali. Conditio sine qua non è che prenda forma una rete di produttori e che ci siano almeno 100 membri dell'alveare, ossia persone pronte a fare i primi ordini. Solo a questo punto l'attività dell'Alveare può cominciare!

"Sono un’appassionata del buon cibo e mi sono avvicinata all’Alveare che dice Sì! dapprima come cliente, poi decidendo di aprire un alveare nel mio quartiere. Il momento del ritiro della spesa è qualcosa di magico: le persone si conoscono, si scambiano ricette, passano anche solo per un saluto o si fermano anche dopo aver ritirato la spesa per due chiacchiere coi produttori o per un aperitivo nel pub che ci ospita! E’ un’esperienza che consiglierei a tutti."
Ileana Iaccarino, Gestore dell'Alveare di via Losanna, 43 a Milano

Ogni settimana il gestore dell'Alveare pubblica online una selezione di prodotti locali che propone ai membri dell'Alveare, fissando prima della vendita il prezzo dei suoi prodotti e il minimo d'ordine da raggiungere per poter consegnare. I membri hanno tempo 6 giorni per fare l'ordine on line. L'organizzazione dell'Alveare non prevede abbonamenti o quantità di prodotti minimi da acquistare: ogni membro è libero di decidere se acquistare o no.

Quanto costa?

I gestori dell'Alveare vendono direttamente ai membri pagando una commissione uguale al 20 per cento esentasse. Non ci sono intermediari: è una vendita diretta. Il modello seguito è trasparente: sono i produttori a fissare liberamente i prezzi, perché solo loro possono sapere quanto valgono i propri prodotti.