
Secondo una delle ultime fotografie scattate dalla Lav sul territorio nazionale attualmente 98.596 cani si trovano ospitati in canili o rifugi, e di questi il 67,1% si trova nel Sud Italia. Senza contare tutti gli animali che vagano per strada in cerca di un riparo per trascorrere la notte e di cibo per sfamarsi.
La buona notizia è che all’Assemblea Regionale Siciliana (Ars) è appena approdato il ddl per l’istituzione di un Garante per i diritti degli animali che, non solo dovrebbe finalmente introdurre un ufficio che era previsto da anni e non era mai stato attivato, ma che prevede una riforma sostanziale del sistema degli affidi e delle norme a tutela degli animali, in particolare dei randagi.
Il Garante degli Animali, di norma viene nominato con un decreto del Sindaco, e viene designato riconoscendogli una specifica esperienza in materia dei diritti degli animali. In questa circostanza, il testo è stato firmato dal segretario regionale Anthony Barbagallo, e vede tra i suoi promotori Antonio Ferrante, Presidente della direzione regionale e gli attivisti Francesca Cicero e Alessio Cugini.
"Con questa legge finalmente anche la Sicilia potrà dotarsi del proprio garante, come anche i singoli comuni che ancora non vi hanno provveduto – ha dichiarato il Presidente Antonio Ferrante -. Vogliamo aggiornare e rafforzare le tutele rispetto a norme vecchie di decenni sulle quali, nonostante alcuni tentativi nel tempo, non si era mai riusciti ad intervenire. La nostra riforma vuole affrontare il fenomeno del randagismo ponendo al centro il benessere degli animali oltre ogni possibile speculazione economica o inerzia amministrativa, obiettivo che comporterà sicuramente anche una netta riduzione dei costi e soprattutto degli sprechi a livello comunale".