Una storia interattiva per imparare a fare impresa: perché il futuro non è un gioco

Si chiamano Anna e Pietro: sono due giovani imprenditori con un progetto, un sogno, una visione. Avranno successo? Il loro destino non dipende da loro, ma dalle scelte di altri: i joulee, gli “studenti” della scuola d’impresa Joule di Eni, che con un format innovativo cala i corsisti nei panni (virtuali) dei due imprenditori, mettendo nelle loro mani lo sviluppo – e il finale – della storia. Per imparare che fare impresa non è un gioco, ma servono preparazione e know-how.
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Ciaopeople Studios 14 Dicembre 2020

La vicenda di Anna e Pietro si dipana attraverso “The Rising Star Hotel”, una web serie interattiva in 12 episodi liberamente ispirata a una storia vera, quella di “Rice House”, startup del Biellese che converte gli scarti del riso in prodotti per la bioedilizia. Con un format innovativo al confine tra apprendimento online e serie in web streaming, i partecipanti diventano protagonisti della storia in prima persona, vivendo esperienze di business reali e affrontando virtualmente le medesime situazioni che si possono incontrare quotidianamente nel mondo fisico. E in base alle decisioni dei corsisti, la storia di Anna e Pietro cambia direzione e la trama dell’episodio si modifica: ma la scelta sarà stata quella giusta? Farà crescere l’azienda dei due giovani imprenditori virtuali o li getterà nella polvere, infrangendo i loro sogni e le loro speranze?

Di volta in volta i partecipanti lo scoprono sulla loro pelle, in un processo di formazione e apprendimento esperienziale che è il cuore della serie interattiva, ideata da TBWA\Italia in collaborazione con Alta Formazione e prodotta da Think Cattleya per il programma Human Knowledge in modalità Open di Joule, la Scuola di Eni per l’impresa aperta a tutti e pensata per far crescere, gratuitamente e nel segno dell’innovazione e della sostenibilità, aspiranti imprenditori e startup. Soprattutto in un momento, come l’attuale, particolarmente complesso per l’Italia, che ha bisogno di imprese sostenibili e di imprenditori preparati.

Perché in un momento storico di grandi trasformazioni, dove ci sono grandi opportunità ma anche grandi sfide da affrontare, Eni vuole contribuire a formare gli imprenditori e le imprenditrici di domani nel segno di valori condivisi come integrazione e crescita sostenibile, per riuscire a potenziare iniziative imprenditoriali ad alto impatto e scrivere nel Dna delle imprese del futuro – tutte, non solo quelle del settore energetico – la sensibilità sui temi che caratterizzano il nostro tempo, dai cambiamenti climatici alla decarbonizzazione, dalla transizione energetica all’economia circolare. Con l’obiettivo ultimo di favorire la crescita di un ecosistema imprenditoriale virtuoso che possa per imprimere un’accelerazione alla crescita del nostro Paese.

E come l’unità di misura dell’energia e del lavoro da cui prende il nome, Joule punta l’attività formativa sull’unità di misura del fare impresa: le persone. I joulees, ai quali la scuola gratuita di Eni per l’impresa fornisce strumenti e competenze, sviluppando le loro capacità imprenditoriali, attraverso diverse offerte formative. La prima, Human Knowledge Program Blended, è il programma in presenza partito a metà ottobre con 25 partecipanti selezionati, misto a distanza e in presenza (compatibilmente con la normativa sanitaria in vigore). E la seconda, Human Knowledge Program in modalità Open, è quello “full distance” che, basato sulla web serie interattiva, ha subito avuto un tale successo che a poco più di un mese dopo il lancio conta già 5mila iscritti. Il percorso, strutturato in 10 macro temi, prevede per ognuno di questi la suddivisione in tre fasi: engage (la parte video iniziale con la quale si sviluppa la narrazione della storia), action (durante la quale ogni joulee si mette alla prova) e learn (attraverso la quale i partecipanti acquisiscono nozioni e competenze attraverso i diversi contenuti di approfondimento).

Un’esperienza immersiva a 360° che permette di imparare, attraverso un processo di trial and error, a fare tesoro dei propri errori per costruire passo dopo passo il know-how necessario a creare imprese innovative capaci di ridurre l’impronta carbonica e di favorire la transizione da un modello di business lineare ad uno circolare. Questo offrendo anche la possibilità di confrontarsi con gli altri joulees all’interno di una community allargata in fase di espansione, potendo contare inoltre sul coinvolgimento di startupper, business school e università di altissimo livello, dalla Luiss alla MiP Business School del Politecnico di Milano, dalla Scuola Superiore Sant’Anna alla SDA Bocconi, dall’Università Federico II alla Fondazione Feltrinelli, da Feltrinelli Education a Fondazione Eni Enrico Mattei. E, per chi ha avviato la sua startup, entra in gioco Energizer, l’acceleratore per ecosistemi sostenibili di Joule che si pone come un osservatorio di riferimento e un supporto concreto per lo sviluppo di imprese a basso impatto carbonico, promuovendo programmi di incubazione e accelerazione per startup e piccole e medie imprese, fornendo un supporto metodologico, logistico e finanziario.