Un’alga invasiva dei Caraibi è stata trasformata in un involucro di plastica compostabile

Utilizzate come carburante o trasformate in sacchetti biodegradabili, sempre più spesso le alghe vengono studiate non solo per essere smaltite, ma anche per trovarne un utilizzo che non impatti sull’ambiente.
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Gaia Cortese 29 Aprile 2023

Una specie di alga bruna chiamata sargassum (Sargassum natans) ha letteralmente inondato le coste del mar dei Caraibi, in particolare al largo dell'isola di Martinica. Per questo motivo, un team di ricercatori dell'Università di Leeds, nel Regno Unito, sta studiando come risolvere il problema utilizzando proprio questa alga bruna, sapendo che è costituita da lunghe catene di molecole simili a quelle che si trovano nella plastica convenzionale.

I ricercatori hanno quindi scoperto che mescolandola con dell'acido, del sale e alcuni prodotti chimici, possono rendere questa alga più densa e flessibile. In un secondo tempo sono stati poi in grado di trasformare il composto ottenuto in fogli di pellicola simili a normali involucri di plastica per studiare la sua resistenza a determinate condizioni di calore o il suo "comportamento" nel momento in cui veniva usata nel bidone del compost. Risultato? Le plastiche biodegradabili già esistenti possono impiegare mesi, anche più di un anno, per decomporsi in un cumulo di compost. Al contrario, il sargasso ha impiegato solo due o tre settimane per farlo.

Nonostante questa rapida decomposizione, i fogli di pellicola hanno mantenuto la propria resistenza, anche a temperature molto elevate. Non solo. I fogli non hanno rilasciato nessuna delle sostanze chimiche utilizzate in precedenza, se lasciati in ammollo nell'acqua per un periodo fino a dieci giorni, il che significa che possono essere tranquillamente utilizzati per i contenitori dell'umido o compost.

Lo scopo dei ricercatori è quello di trovare la migliore applicazione per questo materiale e studiare l'impatto che può avere sull'ambiente (anche in termini di produzione). A questo scopo, sarebbe necessario testare anche quanto sia flessibile, se adoperato per una produzione di massa.

L‘impiego di alghe viene studiato e applicato in sempre più paesi al mondo: Turchia e Danimarca usano le alghe come carburante per automobili e aerei, in Australia stanno usando le alghe per eliminare il metano dallo stomaco delle mucche, nei Paesi Bassi le stanno usando per ripulire gli inquinanti portuali a Rotterdam.