Uno pneumatico a memoria di forma e indistruttibile: è la soluzione contro i buchi nelle gomme della bici e gli sprechi

Per non bucare più le gomme della bicicletta il segreto si chiama Metl. È un innovativo pneumatico a prova di foratura che non utilizza aria ma è costruito con un materiale rivoluzionario, pensato per l’esplorazione spaziale, che resiste agli urti e alle pressioni e ritorna immediatamente alla sua forma iniziale dopo una modifica. Grazie alla sua indistruttibilità evita gli sprechi e favorisce l’economia circolare.
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Kevin Ben Alì Zinati 22 Settembre 2023

Può succedere sull'asfalto della strada andando al lavoro, su un percorso sterrato con qualche sasso e un po’ ghiaia oppure in un bosco, scendendo in picchiata dalla cima di una montagna. Bucare la ruota di una bicicletta può succedere sempre e ovunque.

Ma se non capitasse più? Non sto dicendo che la soluzione sta nei tuoi occhi, che devono imparare a stare sempre più attenti ad evitare buche, bottiglie, spigoli e chiodi.

Il tuo sguardo deve essere rivolto di fronte a te, non sotto. No: la soluzione potrebbe nascondersi nella bici stessa. Anzi, nella ruota stessa.

Si chiama Metl ed è un innovativo pneumatico senza aria e a prova di foratura. È stato sviluppato da una start-up statunitense in collaborazione con la Nasa partendo da un materiale rivoluzionario e pensato per l’esplorazione spaziale ribattezzato Nitinol.

Realizzato dalla NASA per gli pneumatici dei rover che devono battere la superficie della Luna e di Marte, il Nitinol non si buca mai perché è un metallo superelastico, leggero e altamente flessibile capace di allungarsi, di resistere a urti e pressioni anche in condizioni estreme (su Marte le temperature possono arrivare anche a a -230°C) e soprattutto di ritornare immediatamente alla forma originale una volta modificata.

Nitinol, in sostanza, è una lega composta da titanio e nichel a memoria di forma, in grado insomma di “ricordare” la sua forma di partenza anche dopo aver subito modifiche o schiacciamenti e di riorganizzare la propria struttura molecolare quando lo si piega tornando alle condizioni iniziali. Insomma, uno pneumatico praticamente indistruttibile.

Il nuovo pneumatico spaziale non sarebbe solo la soluzione a forature e buche nelle strade: rappresenterebbe anche un validissimo contributo alla lotta all’inquinamento legato proprio agli pneumatici delle biciclette.

Ogni anno, infatti, oltre un miliardo di pneumatici per biciclette finiscono la loro utilità a causa dell’usura. E che fine ganno? Il problema sta proprio qui, perché metà di questi viene bruciata per produrre carburante, con l’inevitabile produzione di miliardi di chili di rifiuti che finiscono nelle discariche.

Uno pneumatico con una vita più lunga, realizzato con il 50% di gomma in meno, non risolve la situazione ma di certo è un grande passo, per l’umanità, verso un’economia circolare sempre più forte.