
Spesso non ce ne rendiamo conto, ma l’uovo è uno dei principali protagonisti dell’alimentazione di ciascuno di noi. Si tratta di un prodotto presente nelle cucine di tutti gli italiani che, se non preparato direttamente in qualche sua versione più o meno classica, viene usato per preparare moltissimi piatti, in primis i dolci, ma anche pietanze salate.
Secondo Assoavi, Associazione Uovo Italiano, ogni anno ciascuno di noi consuma circa 218 uova, di cui 142 “in purezza”. In totale, la produzione agricola italiana di uova è di 850.000 tonnellate, da quelle di produzione industriale a quelle biologiche e a km 0. Sono numeri da capogiro, proprio come la quantità di galline utilizzate per la produzione di un tale ammontare di uova (oltre 42 milioni), suddivise in circa 3.400 allevamenti.
Ti è mai capitato di domandarti che tipo di uovo hai acquistato, da dove proviene, che percorso ha compiuto prima di arrivare nel tuo frigorifero? Se non lo hai mai fatto, devi sapere che le uova non sono tutte uguali. Ciascuna di esse ha una sua storia, che è iniziata ancora prima della deposizione. Se ti interessa capire quale tipo di uovo è meglio acquistare per una spesa più consapevole che abbia un impatto ambientale minimo e abbia compiuto un percorso il più breve e sano possibile dalla gallina fino al piatto, devi assolutamente imparare a leggere la sua etichetta.
Su ciascuna confezione si trovano diversi dati utili, come la data di scadenza, la categoria (A per le uova fresche destinate a un consumo diretto, B per quelle destinate a industrie alimentari di trasformazione), nome e indirizzo del produttore, dimensione, numero di uova presenti nella scatola, giorno o periodo di deposizione. Secondo la normativa in vigore dal 2004, inoltre, anche sopra ciascun guscio deve essere presente una serie di lettere e numeri che rappresenta a tutti gli effetti una vera e propria carta d’identità dell’uovo in questione. Quello sul guscio è un codice alfanumerico che fornisce informazioni utili attraverso le quali è possibile ricostruire l’intera filiera dell’uovo e, di conseguenza, capire cosa e da dove si sta acquistando.
La prima cifra indica il tipo di allevamento da cui proviene l’uovo. Ne esistono 4 tipi:
Le cifre successive indicano, in ordine:
Dall’etichetta, quindi, non si scappa. Se impari a leggere e decifrare questo codice identificativo, avrai a disposizione tutte le informazioni che ti servono per poter acquistare un uovo prodotto secondo un sistema sano e naturale.
L’uovo è un alimento ricco di proteine nobili, grassi, sali minerali come ferro, calcio e zinco, e vitamine A, B1, D, E. Come ben sappiamo, si compone di due parti: il tuorlo, ricco di grassi e proteine (è infatti la parte dell’uovo che, se fecondato, dovrebbe dare origine al pulcino), ma anche acqua, lipidi e colesterolo, e l’albume, che ha funzione prevalentemente di riserva proteica e di difesa, ed è quindi composto principalmente di acqua e proteine ma contiene anche vitamine e sali minerali, senza traccia di grassi.
Naturalmente c’è una bella differenza tra le proprietà nutritive di un uovo prodotto da una gallina cresciuta all’aperto, che ha la possibilità di muoversi, sviluppare tono muscolare e mangiare alimenti selezionati, e quello prodotto in un allevamento intensivo nello spazio equivalente di un foglio A4, dove l’animale è sottoposto a forte stress che aumenta il rischio di malattie e infezioni prevenute con la somministrazione di massicce dosi di antibiotici e additivi. Le differenze si notano nella diversa consistenza di tuorlo e albume, nella digeribilità e anche nell’elasticità degli impasti. Senza contare la differenza nei valori nutrizionali dell’una e dell’altra tipologia.
Purtroppo, la maggior parte delle uova è prodotta in allevamenti di tipo 3 (ovvero in gabbia), ed è difficile riuscire a trovare nei supermercati prodotti di provenienza diversa. È naturale, perché le galline allevate in gabbia hanno un costo di mantenimento molto minore di quelle allevate all’aperto, ma non bisogna illudersi che questo non influisca poi sulla qualità dell’uovo e sulle sue proprietà.
Una soluzione potrebbe essere evitare l’acquisto delle uova nei supermercati ma recarsi, se possibile, in un mercato rionale o da un produttore specifico. In questo modo l’uovo acquistato sarebbe non soltanto biologico, ma anche a km 0, ed essendo i costi di trasporto esigui, il prezzo non salirebbe più di qualche centesimo rispetto ai prodotti sugli scaffali del supermercato. Diversamente dal livello qualitativo che, invece, salirebbe notevolmente. Perché sì, fare la spesa è facile, ma farlo in modo consapevole e nel rispetto dell’ambiente e degli animali richiede un po’ di attenzione in più.
Quindi, la prossima volta che andrai a comprare le uova, tieni d’occhio l’etichetta.
(Articolo scritto da Sara Del Dot il 18 Settembre 2018
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati il 9 luglio 2024)